“C'è stata vera saggezza. Perché nessuno di noi veri avventori della dolce vita partecipò al film. Fellini era un amico, veniva a sedersi spesso ai nostri tavoli, conosceva tutti benissimo, arrivava in compagnia di Guidarino Guidi. Al tempo delle riprese ci chiese spesso di partecipare interpretando noi stessi. Una sera ci invitò a vedere via Veneto ricostruita a Cinecittà da Piero Gherardi. […] Era tutto molto accurato, un Doney perfetto con un po' di Excelsior dietro… Visto che avevamo approvato tutto, Federico tornò all'attacco: "non prendereste parte a qualche ripresa, così…" E noi tutti insieme "no, no, no". Guidarino Guidi insisteva molto. E saggiamente rimanemmo fuori. Era facile prevedere che in seguito si sarebbe stati "sbertulati". Un termine dell'epoca per dire "presi in giro".”

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 18 Gennaio 2019. Storia
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Alberto Arbasino 25
scrittore, saggista e giornalista italiano 1930

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“La dolce vita e Le nozze di Figaro rappresentano un'élite corrotta e agonizzante, cui subentra il popolo (la cameriera, nel film di Fellini). Ma dieci anni dopo la prima delle Nozze, l'élite della Francia era decapitata; cinquant'anni dopo La dolce vita, in Italia non c'è stata rivoluzione.”

Michel Marmin (1943)

Origine: Citato in Maurizio Cabona, A cinquant'anni la Dolce Vita non è ancora finita http://www.ilgiornale.it/news/cinquant-anni-dolce-vita-non-ancora-finita.html, il Giornale.it, 30 gennaio 2010.

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“Troppo spesso la saggezza è solamente la prudenza più stagnante | e quasi sempre dietro la collina è il sole.”

Lucio Battisti (1943–1998) compositore, cantautore e produttore discografico italiano

da La collina dei ciliegi, lato A, n. 1
Il nostro caro angelo

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“Risuscitati, ci alzammo. Era verde la sera. Ripresa la via del monte fummo presenti, in tempo, ai funerali del sole.”

Loris J. Bononi (1929–2012) farmacologo, scrittore e poeta italiano

Diario postumo

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“Spesso, a vedere certi film, penso a quanto sia più bella la pubblicità.”

Oliviero Toscani (1942) pubblicitario, fotografo

Origine: Citato in Paola Di Caro e Venanzio Postiglione, "Difendiamo l'arte". "Ma poi chi paga?" https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1995/maggio/15/Difendiamo_arte_poi_chi_paga_co_0_9505158339.shtml, Corriere della Sera, 15 maggio 1995, p. 5.

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“[Su La dolce vita] Poiché il film ha avuto per me significati sempre differenti nelle diverse fasi della mia vita, eppure ha sempre avuto un significato, e poiché evidentemente anche per Fellini è avvenuto qualcosa del genere, credo che vorrò sempre vedere questo film un'altra volta. Non diventerà mai stantio perché io non ho ancora finito di cambiare.”

Roger Ebert (1942–2013) critico cinematografico statunitense

Because the movie has meant different things to me at different stages in my life, but has always meant something, and because it clearly did for Fellini too, I think I will always want to see it again. It won't grow stale, because I haven't finished changing.

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“La dolce vita di Fellini è troppo importante perché se ne possa parlare come si fa di solito di un film. Benché non grande come un Chaplin, Eisenstein o Mizoguchi, Fellini è senza dubbio "autore", non "regista". Perciò il film è unicamente suo: non vi esistono né attori né tecnici: niente è casuale.”

Pier Paolo Pasolini (1922–1975) poeta, giornalista, regista, sceneggiatore, attore, paroliere e scrittore italiano

Origine: I film degli altri, «La dolce vita»: per me si tratta di un film cattolico, 23 febbraio 1960, p. 51

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