“Nel respiro greve del sonno | il petto del vegliardo | si espande con fatica | e l'Impalpabile | avvicinatosi | a quel corpo dormente | osserva con ironica dolcezza | sorridendo appena. | S'inginocchia | per lambirne il piede | con le labbra. | Riapparso al centro | della marmorea foresta | senza sfiorare il suolo | in tanta solennità | fra corpi e ombre | si ferma ancora | e al cielo illuminato | prima di scomparire | rivela | la faccia divenuta argentea | lasciando un vuoto nell'aria. | Eterna rissa | degli uomini sulla terra | e nel cielo | eterna impassibilità della luna.”
da Notturno in Piazza San Pietro
Versi, Cuor mio
Argomenti
eterno , cielo , vegliardo , rissa , suolo , notturno , dolcezza , piede , foresta , petto , labbro , piazza , sonno , respiro , luna , fatica , vuoto , san , centro , pietra , aria , centro-sinistra , centro-destra , corpo , terra-terra , terra , uomini , ancora , primaAldo Palazzeschi 122
scrittore e poeta italiano 1885–1974Citazioni simili
2013, 218b-220a
Tantrāloka, Capitolo XXVIII

“Questo santo vegliardo non ha ancora sentito dire nella sua foresta che: Dio è morto.”
Friedrich Nietzsche
(1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco
Prologo, 3, Montinari 1972