“Per me il falegname era uno che s'intendeva di tutto. Ai miei occhi era lui a creare il mondo. Cominciai a capire che il mondo non è fatto di cieli vaganti e di erbosi campi di mais, ma di legno sempre uguale. Sapeva sistemare dappertutto il legno per opporsi alle stagioni fugaci, alle nude e anche erbose stagioni della terra. Là c'era la galleria dei giorni della morte nella forma di materia squadrata e levigata. Una trasparenza in colori neutri, colori che non si spostavano più, ma diventavano solo più scuri di una sfumatura invece di svolazzare e dissolversi come paesaggio. Avevano una natura silenziosa, una quieta certezza. Non mi facevano paura, toccandoli non si muovevano, così che la loro quiete si diffondeva dentro me. Mentre le stagioni si spingevano l'una dopo l'altra nella regione e la divoravano, queste casse da morto nel laboratorio non si avvicinavano troppo alla carne. Si prendevano il loro tempo e aspettavano, erano solo l'ultimo letto per i morti, in modo da poterli portare via.”
Il re s'inchina e uccide
Argomenti
stagione , quiete , legno , color , colore , neutro , falegname , mais , galleria , trasparenza , laboratorio , sfumatura , mondo , paesaggio , regione , certezza , materia , morto , carne , letto , paura , forma , terra-terra , via , natura , ultimo , terra , morte , giorno , modo , tempo , fatto , tre-giorni , due-giorni , dopoHerta Müller 32
scrittrice tedesca 1953Citazioni simili

Origine: La mia autobiografia, p. 174

“[A Filippo Brunelleschi, nel creare un crocifisso in legno] Piglia del legno e fanne uno tu.”
citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 743

“I santi di legno scolpito hanno certo fatto più per il mondo che quelli in carne e ossa.”
Osservazioni e pensieri