“Gli oggetti hanno lacrime. Qualche volta sento | che nella mia stanza piangono in silenzio. | Quando calano lenti i misteri del tramonto | mettono a nudo le loro anime dolenti. || Che allora a vederli siano occhi vivi, essi forse non credono: | chi mai può girare vivo nel buio? | Ma io sono un gufo da stanza e li guardo | e mi conforta sentire qualcuno che ancora piange con me.”
da Sunt lacrimae rerum
Origine: In Mario De Micheli e Eva Rossi, Poesia ungherese del Novecento, Schwarz editore, Milano, 1960, p. 65.
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Tradimento

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L'ombra della città

Origine: Da un articolo del 1958; citato in Jeremy Rifkin, La civiltà dell'empatia: La corsa verso la coscienza globale nel mondo in crisi, traduzione di Paolo Canton, Mondadori, Milano, 2010, p. 15. ISBN 978-88-04-59548-9

Origine: La tentazione della silenziosa Veronika, p. 261

da Il panettone di martedì
Origine: In Mario De Micheli e Eva Rossi, Poesia ungherese del Novecento, Schwarz editore, Milano, 1960, p. 199.