“Il progresso non ha eliminato la precarietà della condizione umana, ma l'ha profondamente modificata. Negli ultimi duecento anni le società piú evolute si sono conquistate nuovi diritti, nuove aspettative, nuove esigenze, spazzando via l'idea di un destino ineluttabile; hanno posto all'ordine del giorno concetti quali la dignità e i diritti dell'uomo; hanno democratizzato la lotta per il riconoscimento e suscitato attese di uguaglianza che non si possono soddisfare; e al contempo hanno fatto sí che ogni giorno per ventiquattro ore la disuguaglianza venga dimostrata su tutti i canali televisivi a tutti gli abitanti del pianeta. Ragione per cui la delusione umana è aumentata con ogni progresso. «Là dove i progressi civili sono effettivamente vincenti ed eliminano effettivamente i mali, raramente suscitano entusiasmo», nota il filosofo [Odo Marquard]. «Diventano, piuttosto, ovvi, e l'attenzione allora si concentra sui mali che restano. Vige insomma la legge della crescente incidenza del rimanente. Quanto piú negativo scompare dalla realtà, tanto piú irritante diventa il negativo residuale, proprio perché diminuisce.»”

III; 2007, pp. 12-13
Il perdente radicale

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia

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“Non può esistere società umana senza diritto.”

Karl Raimund Popper (1902–1994) filosofo austriaco

citato in Ralf Dahrendorf, Erasmiani, traduzione di M. Sampaolo, p. 59

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