“Sì, però, sbarcati in Europa, anche qui è come essere in un documentario perpetuo, dove vedi tutto pulito, ordinato, levigato, glossy, flashing, rifatto a nuovo, neanche uno scarto troppo vistoso, una macchina troppo squinternata, una persona veramente sdentata, un vestito davvero fuori moda, un negozio che sia rimasto come cinque anni fa, una vetrina con libri che non siano novità assolute. Andiamo in giro per Parigi e vediamo soltanto quest'altro documentario del nuovo totale, senza più niente di precario, di povero, decaduto, rimediato, tarlato dal vento, scartato dal destino. È il documentario della simulazione globale, senza luogo, senza scampo, che ci mostrano a titolo pubblicitario notte e giorno, dietro lo schermo di vetro che abbiamo in dotazione per vivere da queste parti. Ma poi si sa che quando uno è lasciato dietro a un vetro, tende a sentire che gli manca qualcosa, anche se ha tutto e non gli manca niente, e questa mancanza di niente forse conta qualcosa, perché uno potrebbe anche accorgersi di non aver bisogno davvero di niente, tranne del niente che gli manca davvero, del niente che non si può comprare, del niente che corrisponde a niente, il niente del cielo o dell'universo, o il niente che hanno gli altri che non hanno niente.”
Argomenti
due-giorni , negozio , scampo , mancanza , destino , scarto , persone , bisogno , luogo , libri , macchina , giorno , vento , documentario , vivero , schermo , cielo , giro , titolo , tre-giorni , notte , povero , persona , assoluto , vestito , nuovo , precario , simulazione , pubblicitario , vetrino , vetro , essere , lasciata , pulito , totale , universo , moda , globale , forse , conta , novità , dotazioneGianni Celati 12
scrittore, traduttore e critico letterario italiano 1937Citazioni simili

da Che tempo fa, 8 gennaio 2006; visibile in YouTube http://it.youtube.com/watch?v=wdisSqVy3OM

dall'articolo in Le Journal de Montréal del 28 febbraio 2009
2009

dal documentario L'aleph e l'occhio. Documentario su Giochi nell'acqua Massimo Galimberti, Distributore, 1982

“Troppi ancora hanno le mani pulite perché non hanno mai fatto niente.”
Impegno con Cristo