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“Per il clima che lo contraddistingue, il Natale è una festa universale. Anche chi non si professa credente, infatti, può percepire in questa annuale ricorrenza cristiana qualcosa di straordinario e di trascendente, qualcosa di intimo che parla al cuore. È la festa che canta il dono della vita. La nascita di un bambino dovrebbe essere sempre un evento che reca gioia; l'abbraccio di un neonato suscita normalmente sentimenti di attenzione e di premura, di commozione e di tenerezza. Il Natale è l'incontro con un neonato che vagisce in una misera grotta. Contemplandolo nel presepe come non pensare ai tanti bambini che ancora oggi vengono alla luce in una grande povertà, in molte regioni del mondo? Come non pensare ai neonati non accolti e rifiutati, a quelli che non riescono a sopravvivere per carenza di cure e di attenzioni? Come non pensare anche alle famiglie che vorrebbero la gioia di un figlio e non vedono colmata questa loro attesa? Sotto la spinta di un consumismo edonista, purtroppo, il Natale rischia di perdere il suo significato spirituale per ridursi a mera occasione commerciale di acquisti e scambi di doni! In verità, però, le difficoltà, le incertezze e la stessa crisi economica che in questi mesi stanno vivendo tantissime famiglie, e che tocca l'intera l'umanità, possono essere uno stimolo a riscoprire il calore della semplicità, dell'amicizia e della solidarietà, valori tipici del Natale. Spogliato delle incrostazioni consumistiche e materialistiche, il Natale può diventare così un'occasione per accogliere, come regalo personale, il messaggio di speranza che promana dal mistero della nascita di Cristo.”

Papa Benedetto XVI (1927) 265° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

dall' Udienza Generale, 17 dicembre 2008 http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/audiences/2008/documents/hf_ben-xvi_aud_20081217_it.html
Udienze

Plinio Corrêa de Oliveira photo

“Più che un perdono da riconquistare, è il perdono che ci riconquista.”

Plinio Corrêa de Oliveira (1908–1995) storico, politico e filosofo brasiliano

Origine: Innocenza primordiale e contemplazione sacrale dell'Universo, p. 61

Carmelo Bene photo

“Perdono, perdono. Tu mi perdoni padre mio, non è vero? Tu mi perdoni, in fondo mi conosci.”

Carmelo Bene (1937–2002) attore, drammaturgo e regista italiano

"Amleto" televisivo di C. Bene, Rai 1977

Maurizio Zamparini photo

“Mi sono pentito di aver chiamato l'Inter Banda Bassotti. Al 90' si dicono delle battute. Ritengo però che gli errori arbitrali abbiano sempre sfavorito il Palermo e fatto vincere all'Inter partite che non meritava.”

Maurizio Zamparini (1941) imprenditore italiano

Origine: Citato in Zamparini riapre a Rossi "Gli offro un altro anno" http://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/palermo/2011/05/30/news/palermo_riapre_a_rossi-16942057/, Repubblica.it, 30 maggio 2011.

Antonello Venditti photo

“E se amor che a nullo ho amato, | amore, amore mio perdona' | in questa notte fredda | mi basta una parola.”

Antonello Venditti (1949) cantautore italiano

da Ci vorrebbe un amico, n. 5
Cuore
Origine: Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno, V canto, v. 103: «Amor, ch'a nullo amato amar perdona, | [...]».

Max Pezzali photo

“L'errore non si capisce prima di commetterlo.”

Max Pezzali (1967) cantautore italiano

da Esserci, n. 5
Time Out

Marracash photo

“Depresso scrivevano han bisogno d'aiuto | se non somiglia a nessuno devi avere un disturbo.”

Marracash (1979) rapper italiano

da Quando ero vivo, n. 13
King del rap

Guido Gozzano photo

“… nel Marzo avremo un lavoro alla Fenice, m'han detto, | nuovissimo, il Rigoletto. Si parla d'un capolavoro.»”

Guido Gozzano (1883–1916) scrittore italiano

L'amica di Nonna Speranza
La via del rifugio

Walter Benjamin photo

“Solo per chi è senza speranza c'è data la speranza.”

Walter Benjamin (1892–1940) filosofo e scrittore tedesco

da Angelus Novus

“Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è politica. Sortirne da soli è avarizia.”

Lorenzo Milani (1923–1967) sacerdote, insegnante e scrittore italiano

da Lettera ad una professoressa

Erich Fromm photo

“Oltre al conformismo inteso come mezzo per superare l'isolamento, un altro fattore nella vita contemporanea deve essere preso in considerazione: la routine del lavoro e del piacere. L'uomo diventa un 'dalle nove alle cinque', è parte della forza del lavoro, della forza burocratica degli impiegati e dei dirigenti. Ha scarsa iniziativa, i suoi compiti essendo prescritti dall'organizzazione; vi è ben poca differenza tra chi è in cima alla scala, e chi è in basso. Tutti seguono schemi prestabiliti, con una velocità prestabilita, in modo predisposto. Perfino le reazioni sono prescritte: allegria, tolleranza, amabilità, ambizione e capacità di andare d'accordo con tutti senza attrito. Il divertimento è organizzato nello stesso modo, sebbene non con lo stesso sistema; i libri sono selezioni da biblioteche, i film dagli impresari, e gli slogans pubblicitari coniati da loro; il resto è pure uniforme; la gita domenicale in automobile, i programmi televisivi, le riunioni e i ricevimenti ufficiali. Dalla nascita alla morte, dal lunedì alla domenica, da mattina a sera, tutte le attività sono organizzate e prestabilite. Come potrebbe un uomo prigioniero nella ragnatela della routine ricordarsi che è un uomo, un individuo ben distinto, uno al quale è concessa un'unica occasione di vivere, con speranze e delusioni, dolori e timori, col desiderio di amare e il terrore della solitudine e del nulla?”

Origine: L'arte di amare, pp. 28-29

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“Nelle prove cruciali la sigaretta è un aiuto più efficace dei Vangeli.”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

Sillogismi dell'amarezza

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