“Le stagioni sono tre: | estate, inverno, autunno. | Primavera è la quarta: | gran fioritura, ma si mangia poco.” Alcmane (700) poeta greco antico Le stagioni, p. 33 Frammenti Inverno , Stagione , Estate , Primavera
“Novembre Timido come un bambino il sole sbircia dietro alle nuvole che si prendono per mano come sorelle amiche, a formare un'unica lastra di marmo grigio perlache si specchia sul volto pallido e silenzioso del lago adagiato ai piedi di questa collina dalle tinte aranciate nei suoi rossori più intensi, mentre salutano il nuovo giorno che nasce, quando calmo se ne sta nella sua eterna posa in quel sonno delle prime ore dalle tenue luci di questo mattino. Lui, indeciso se sorridermi e scaldarmi coi sui luminosi raggi o imbronciarsi versando le sue lacrime capricciose sul mio capo, il mio sole oggi non sa imporsi beffeggiandosi indisturbato del mio intimo! E imbroglione è quel vento fresco e scherzoso che si innalza avanzando da lontano a risvegliare le folte chiome degli alberi che ondeggiano distratte come una danza spasmodica a sciogliere le loro foglie rivelandole bronzate nel fruscio della loro inconfondibile voce, un dialogo comprensibile per l'anima pregna di sensibilità accentuata nella meditazione di un cuor profondo che sa percepire quei segreti dell'essere spirituale della natura del mondo, raccolto nella preghiera protesa all'ascolto, senza un rosario in mano. E i fili d'erba del mio giardinoche i miei occhi intravedononon hanno più quel peculiare profumo dei loro fiori ad adornare quei loro movimenti sereni ad allietare l'anima mia nei giorni che verranno, e l'eco del cuculo che risuona nell'aria è lontano, è altrove, si farà attendere ancora, dopo il freddo, dopo la pioggia, dopo la neve, dopo i camini accesi con la sua legna e le caldarroste, e le corte giornate intorpidite dal cattivo suo umore, dopo le serate chiuse in casa in compagnia e non, solo allora lo sentirò cantare al cuore riportando la primavera nelle mie narici. Ricordavo poi trasognantein frammenti di nostalgia la mia antica betulla triste e gialla nella caduca dei suoi innumerevoli sorrisi quando accarezzava lieve le mie gote di adolescente, baci autunnali! Quella che regnava una volta nell'altra mia casa, quella di una volta. Formidabile nel suo abito color giallo brillante mesto a oro vivido in quegli autunni che si ripetevano nel ciclo del tempo, e questo è uno di quelli! Come starà!? Il mio sorriso è uno scolpito malinconico nel segreto ricordo del mio essere nel volo della reminiscenza, la rivedrò serena nel sogno agghindare la sua criniera di verde vellutato a primavera, e sarà ancora lontana, dovrà aspettare perché prima dovrà indossare il suo solito lucido argento, per poi essere grigio con lenticelle orizzontali, lei mia confidente che mi ha visto piangere, gioire, e aver mal di pancia! Nel sole, nel vento e sotto la pioggia del giorno e della notte, ripenso a lei e penso che è solo novembre, dietro la finestra ove il suo vetro non riflette l'espressione dei miei sogni e ricordi, ma solo il mio volto perso e condizionando dai rivoli del tempo, forse. La mia dolce micia dal pelo lungo e bianco mi fa le fusa, e come per incanto mi risveglio con lei in braccio in un appagante sussulto, e fiduciosa guardo il presente nella stanza della mia casa, tra le mie cose e i miei affetti, confidandole a gran voce guardando nell'azzurro dei suoi occhietti, che è solo novembre, nel muso lungo plumbeo del sole che oggi ha tutta l'aria di non voler splendere nella sua bella posa lì in alto oltre il coro delle nubi in quel rombo di tuono che ha appena emanato.Or piove a dirotto e sono solo le otto, ma in cuor mio sono serena dentro!” Laura Lapietra Sui bambini , Sul segreto , Sul mondo , Sole
“Rugiada AeriformePoserò le mie labbra col bacio più dolce sui petali di crocus ai primi raggi di sole, e tu coglierai con baldanzal'estratto d'emozione del cuore accogliendolo nel buon giorno che svecchia il fato tra le nostre radici d'amore estasiandoti, annusando l'essenza del karma che trascrive nuove formule per noi sul leggio della vita nella carezza del vento sulle spighe di grano già recise nel celebrare quel tramonto d'autunno senza fine che verrà, dove la dolce rugiada non consuma tempo nel pianto di quel che sarà, aeriforme ma consapevole respira il momento che si interrompe solo al risveglio della lenta e lunga accorata cupidigia accanto al bianco delle pietre dei muretti a secco dei trulli, ove si fanno testimoni origliando nel segreto di quel che i nostri nembostrati sveleranno coartamente sui petali del sogno quando rinnegando nel disgregare completamente un punzone, che effige la speme mentre fugge sbigottitodalla sua falce di luna calante per finire poi anche noicol palmo della pece fine preannunciata con scroscio, e poi guazzi sul terreno noi disarmi sparsi coi viola petali calpestati dal cruccio nel dissolverci sfinitievaporando con essi, anche quell'ultima gocciache bacerai sul ciglio di fioreche nascerà nella mite auracome germoglio per vivere di luce d'anima ubbia, riluttante nel combattere l'amor che non si vuole, ma tutto è disposto a dareper poter vivere davvero d'amore, ma d'amore davvero si ha solo timore di sentir decantare il cuore quel cuore che non crede più, ma in cibrei parole d'amore vuol cantar come sole scottantea mezzodì d'estate accesa. ©Laura Lapietra” Laura Lapietra Sull'amore , Sulla vita , Luce , Sul segreto
“Amore AeriformePoserò le mie labbra col bacio più dolce sui petali di crocus ai primi raggi di sole, e tu coglierai con baldanzal'estratto d'emozione del cuore accogliendolo nel buon giorno che svecchia il fato tra le nostre radici d'amore estasiandoti, annusando l'essenza del karma che trascrive nuove formule per noi sul leggio della vita nella carezza del vento sulle spighe di grano già recise nel celebrare quel tramonto d'autunno senza fine che verrà, dove la dolce rugiada non consuma tempo nel pianto di quel che sarà, aeriforme ma consapevole respira il momento che si interrompe solo al risveglio della lenta e lunga accorata cupidigia accanto al bianco delle pietre dei muretti a secco dei trulli, ove si fanno testimoni origliando nel segreto di quel che i nostri nembostrati sveleranno coartamente sui petali del sogno quando rinnegando nel disgregare completamente un punzone, che effige la speme mentre fugge sbigottitodalla sua falce di luna calante per finire poi anche noicol palmo della pece fine preannunciata con scroscio, e poi guazzi sul terreno noi disarmi sparsi coi viola petali calpestati dal cruccio nel dissolverci sfinitievaporando con essi, anche quell'ultima gocciache bacerai sul ciglio di fioreche nascerà nella mite auracome germoglio per vivere di luce d'anima ubbia, riluttante nel combattere l'amor che non si vuole, ma tutto è disposto a dareper poter vivere davvero d'amore, ma d'amore davvero si ha solo timore di sentir decantare il cuore quel cuore che non crede più, ma in cibrei parole d'amore vuol cantar come sole scottantea mezzodì d'estate accesa. ©Laura Lapietra” Laura Lapietra Sull'amore , Sulla vita , Luce , Sul segreto
“Tankaaustrale cielo -croce del sud d'autunno sfavilla Acruxcelata dagli sguardinella costellazione©Laura Lapietra” Laura Lapietra
“Autunno MeteoropaticoNel folto grigiore urbano a sprazzi splendente, l'astro ameno del giorno si cela sfumato e corbellantesui quei volti indifferentidei loro convulsi corpi spediti verso le proprie mete, mentre placida l'autunno intraprende le sue piroette sul libeccio che aspira sfociare in una intensa pioggia di melanconia da scordare! Cromie sfumate si allontanano avvolte nel silenzio dietro ogni angolo, mentre foglie brune e giallesussurrano il loro stormire sotto alle mie suola, le vie come vesti di ceneresi tingono d'ombre ed errate congettureche come un veleno il cuore inerte rende immobile! Dal parabrezza ahimè ignava or cerco il riflesso rarefatto dell'etere, la metamorfosi che la Terra dona in tale momento,ma l'umido asfalto nel suo abbraccio inerte,privano i miei occhi da quel bagliore incantato! È un'assenza costante, un'obliterazione implacabileche mi spacca il cuore, respiro saviamente riposta solo nella tua casa, nella tua vita! Amor che or mi sei lontano… E così, rimango prigioniera del tempo irremovibile,senza poter annusare il profumo del risveglio delle dolci caldarroste dopo l'amplesso dei sensi dalle più sensuali movenze. Le strade or si ergono come celle asfittiche,in cui l'autunno canta folate stonate dal crepitiodella malinconica pioggia da cancellare sulla mia pelle! Ma le mie pietrificate membra non avvertono la lirica,mancano i sensi per catturarne l'essenza vibrante… Eppure là fuori, la sconfinata bellezzadelle bronzee foglie che danzano e danzano in cerchio, come candide gocce di rugiada,e l'arcobaleno dalle tenue tonalità, rendono magnifico il mio sguardo di vita o di morte, in un'arpa che la natura accorda! Mi sfugge la speranza d'averti, che come fronde caducheor siamo amanti scostantinel fruscio che si leva come cantilena nelle piaghe che risveglianoil presente nel traffico dagli assordanti clacson, ma tra le mura dell'urbanità che mi imprigiona e avvita,resto legata a un panorama monotono e opaco,annusando fragranze che la mia città frutta,come un animale assetato di antichi olezzi che non trovo! Forse un giorno astratto fuggirò da questo scuro labirinto,dalle urla della metropoli che opprime e confonde,per vivere l'autunno con lo sguardo estinto dalla meteoropatia sulle spalle di una natura che implora respiro profondo! Fuggirò per raggiungerti. E fino a quel giorno, mi dedicherò a ricordareimmersa nella caverna dell'urbanità infameche esiste un mondo di intervalli e cadenze, non solo ricamati di nostalgie e reminiscenze in amarezze, ma anche di intaglidi sbuffi d'aliti di vita da cogliere per vitalizzare quei momenti da lavare con fiducia nella fede che in quel giorno che verrà sarà magione per l'amore, senza grigiore e senza orpello a offrire un autunno senza affanno e senza ombrello! ©Laura Lapietra” Laura Lapietra Sull'amore , Sulla vita , Sulla morte , Fiducia
“Tankanera gondola - piove l'autunno su noisenza riparonel grembo di Veneziafluisce febbre d'amore©Laura Lapietra” Laura Lapietra Sull'amore
“La quercia piange in autunno, le foglie dicono addio, vibranti sensazioni che scorrono tra il cielo uggioso e terra umidiccia, come sorgente viva che mormora, tutto l'amore nascosto di una foresta frusciante.” Daniela Cesta Sensazione , Sull'amore
“GogyohkaCadono gocce di pioggia piccole luci che brillano su foglieil timido sole tra nubi asciuga folate di vento smuove caterve l'autunno ammalia Laura Lapietra ©” Laura Lapietra Sole
“haiku ~ (KANSO)vento d'autunno - le castagne maturenel riccio aperto Laura Lapietra ©” Laura Lapietra
“Cammino Senza Di TeÈ già tardi, in questi fili di giorni sbiaditi senza sale, che al mio fianco lentamente camminano in silenzio a farmi ombra, senza ascoltare il cuore che piange, senza un sorriso a illuminarmi il viso, una carezza a scaldarmi la pelle, senza parlarmi di te e dei tuoi occhi, di quanto manchino in queste ore! Ormai cammino con il mio riflesso tra le tue preferite vie in fiore nei giorni d'estate, e le strade deserte d'inverno sotto la neve che imbiancava. La primavera era la tua festa nei campi d'ulivo, seduta sulla panca, paziente restavi a osservarla. L’autunno, la tua malinconia, tingeva di giallo e bronzo le foglie rosse del nostro giardino, e in ogni ricordo che scrivevi, per restituirlo alla sensibilità del cuore tra le pieghe dell'anima, c'era il timbro del sentimento. E in quei tramonti senza un perché, le tue cantilene sui tuoi gioielli più preziosi che sfoggiavi con orgoglio, i nostri splendidi figli, appesi al futuro che tesse in segreto i loro destini a noi sconosciuti, che nelle notti tra le tue preghiere, nelle tue lacrime imprigionate, una luce di purezza d'animo, erano speranza sul tuo volto sincero! Oh cara, stanchi e tristi, senza respiro di felicità a lasciarci volare sull'oceano d'amore, i miei passi vagabondi seminano vento di tempesta dietro di me, senza rumori di rassegnazioni. Ti sei vestita di perle d'anima per addormentarti, ormai matura nei tuoi anni di spine e vittorie, nelle braccia del sonno eterno, verso la valle della libertà eterna. E io qui, ancora in questa giungla del tempo che squarcia e rattoppa ferite sul cuore che brucia sempre, soltanto questo amore nel mio petto. Amore mio, fedele colomba bianca, le tue ali sono le mie lacrime, ma il ricordo della tua essenza è la coltre che scalda l'anima nel fiore d'amore per te, che sulla tua tomba di freddo marmo adagio piano per non farti mancare mai il frastuono in tormenta d'amore nel sacrificio del silenzio rotto in ogni petalo che appassisce, ma rinsavisce nell'eterno cielo nelle tue mani che un giorno rivedrò. Laura Lapietra ©” Laura Lapietra Inverno , Sull'amore , Luce , Sul destino