“Si scrive per guarire sé stessi, per sfogarsi, per lavarsi il cuore. Si scrive per dialogare anche con un lettore sconosciuto. Ritengo che nessuno senza memoria possa scrivere un libro, che l'uomo sia nessuno senza memoria. Io credo di essere un collezionista di ricordi, un seduttore di spettri. La realtà e la finzione sono due facce intercambiabili della vita e della letteratura. Ogni sguardo dello scrittore diventa visione, e viceversa: ogni visione diventa uno sguardo. In sostanza è la vita che si trasforma in sogno e il sogno che si trasforma in vita, così come avviene per la memoria. La realtà è così sfuggente ed effimera… Non esiste l'attimo in sé, ma esiste l'attimo nel momento in cui è già passato. Piuttosto che vagheggiare un futuro vaporoso ed elusivo, preferisco curvarmi sui fantasmi di ieri senza che però mi impediscano di vivere l'oggi nella sua pienezza.”
Origine: Da Bufalino: io, collezionista di ricordi, seduttore di spettri, Il Messaggero, 21 febbraio 2002.
Argomenti
due-giorni , vita , attimo , collezionista , cuore , effimero , essere , fantasma , finzione , futuro , letteratura , lettore , libro , memoria , momento , non-lettore , oggi , passato , pienezza , ricordo , scrittore , seduttore , sguardo , sogno , sostanza , spettro , uomo , visione , vivero , sconosciuto , credo , ieri , realtàGesualdo Bufalino 250
scrittore 1920–1996Citazioni simili

in risposta ad alcune critiche mosse dal New York Times nel 1920
Origine: Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino, p. 338
“Chi scrive non tiene a memoria.”
Facezia sesta fatta per il Piovano dinanzi al re Alfonso in Neapoli