“Dante, come ogni altro grand'uomo, era pieno di sé – chè senza intima fiducia a nulla di sommo si arriva – e non solo tradisce questo in molte frasi della sua Divina Comedia, ma lo confessa francamente nel C. XIII del Purgatorio (dal v. 133 al 138) dove dice che non ha tanto paura di passare un po' di tempo nel luogo degli invidiosi, quanto in quello de' superbi.”
n. 1085
Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020.
Storia
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Giuseppe Baretti
(1719–1789) critico letterario, traduttore e poeta italiano
da La Frusta letteraria, vol. 1, Società tipograf. de' classici Italiani, Milano, 1838, p. 232