
“L'uomo uccide sempre ciò che più ama.”
Il Palazzo della Mezzanotte
Poesie, poesie in prosa e una favola
“L'uomo uccide sempre ciò che più ama.”
Il Palazzo della Mezzanotte
Origine: Da Eine Offenbarung der göttlichen Liebe (versione minore); citato in Hans Urs von Balthasar, Sperare per tutti, traduzione di Maria e Luigi Frattini, Jaca Book, Milano, 1989, pp. 73-74. ISBN 88-16-30165-1
Ef 2,1). La persona morta a causa del peccato era già stata concepita nell'iniquità e dopo un certo tempo il travaglio di morte si è abbattuto su di lei. La nascita nel peccato è una condanna e una vera e propria morte che il peccatore avverte dentro di sé. Ma Cristo ha strappato il peccato dalla viscere del peccatore e così ci ha riscattati da una morte inevitabile. Egli è entrato al posto del peccato nelle profondità del nostro essere e ha preso corpo nella nostra più recondita intimità. La creatura che noi siamo è stata rinnovata: dopo che la morte ha dominato su di noi, ora regna in noi la vita, e il travaglio di morte è stato mutato nella gioia della vita e della liberazione. Cristo si è sottoposto alla morte per salvarci da una simile morte e sta ancora continuando la sua opera di salvezza.
“Non plausi ma lacrime e sospiri.”
Non plausus sed lacrymas et suspiria
Origine: Citato in Guglielmo Audisio, Lezioni di eloquenza sacra, Giacinto Marietti, Torino, 1870.