“Dioniso. Non sarebbero uomini, se non fossero tristi. La loro vita deve pur morire. Tutta la loro ricchezza è la morte, che li costringe industriarsi, a ricordare e prevedere. […] Ma che vuoi che gli diamo? Qualunque cosa ne faranno sempre sangue.
Demetra. C'è un solo modo, e tu lo sai. […] Dare un senso a quel loro morire. […] Insegnargli la vita beata. […] Insegnargli che ci possono eguagliare di là dal dolore e dalla morte. Ma dirglielo noi. Come il grano e la vite discendono all'Ade per nascere, così insegnargli che la morte anche per loro è nuova. […] Moriranno e avran vinta la morte. Vedranno qualcosa oltre il sangue, vedranno noi due. Non temeranno più la morte e non avranno più bisogno di placarla versando altro sangue.”
da Il mistero
Dialoghi con Leucò
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vol. I; 1987, p. 88
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Origine: Il libro dei segreti, I segreti della trasformazione (vol. II), p. 363

“Di morte mangerai, che mangia gli uomini, | e il morir finirà, morta la morte.”
da Sonetto CXLVI; 1988
Sonetti

cap. XIII, pp. 253-254
Da zero a tre anni