“[Su Georges Bataille] Mi diverte del resto pensare che non si possa uscire dal surrealismo senza incappare in Bataille, tanto è vero che il disgusto per il rigore non può tradursi se non in una nuova sottomissione al rigore.
Con Bataille, niente che non si sappia a memoria; assistiamo a un ritorno offensivo del vecchio materialismo antidialettico che tenta, questa volta, di farsi gratuitamente largo attraverso Freud…
Il caso di Bataille presenta questo aspetto paradossale, e per lui imbarazzante, che la sua fobia dell' "idea", dal momento in cui si propone di comunicarla, non può che prendere piega ideologica…
Lui che nelle ore del giorno, percorre antichi e talvolta allettanti manoscritti con caute dita di bibliotecario (com'è noto esercita questa professione alla Bliotèque Nationale) si pasce la notte delle immondizie di cui, a propria immagine, vorrebbe vederli pieni…”

Origine: Tratto da L'azzurro del cielo di Georges Bataille, Einaudi, 2008, p. 148 e ripreso a sua volta da Manifestes du Surréalisme di André Breton, trad. it. L. Magrini Manifesti del Surrealismo, Einaudi, 1966 e 1987.

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia

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“Il programma famoso per il rigore scientifico, ma poi purtroppo la moviola ha dimostrato che il rigore non c'era!”

Maurizio Crozza (1959) comico, imitatore e conduttore televisivo italiano

da Crozza Alive, 2010
Imitazioni, Roberto Giacobbo, Kazzenger:...
Origine: Visibile nel filmato Kazzenger - Il fachiro gay https://www.youtube.com/watch?v=LIoKKzIQWWg, YouTube.com, 27 ottobre 2016.

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“Ma non ci si occupa solamente dei vivi. Si fanno anche processi ai morti. Si rilegge l'intera storia sul registro dell'anacronismo, passando le opere del passato al vaglio delle idee che oggi sono di moda, senza tener conto dell'epoca né del contesto. Di volta in volta, Georges Bataille, Andrè Gide, George Orwell, Alexis Carrel, Ernest Renan, Georges Burqèzil, Emile Cioran, Mircea Eliade, Jean Genet, Antonin Artaud, Lèo Malet, Ezra Pound, Paul Morand, Colette, Baudelaire, Hemingway, Vladimir Nabokov, Montheriant, Carl Schmitt, Jack London, Marguerite Yourcenar, Heidegger, e persino Shakespeare, Voltaire, Balzac o Dostojevskij, per citarne disordinatamente solo alcuni, si vedono convocare a titolo postumo dinanzi a tribunali di carta che pretendono di operare una revisione della loro posizione nel mondo letterario o nella storia delle idee il che permette di togliere i loro nomi dalle targhe stradali o dalle facciate degli istituti scolastici a loro intitolati. L'epurazione del 1945 non è stata sufficiente. Le si aggiunge ogni giorno un post scriptum rifacendo il processo a Céline o trasformando Carrel in "precursore delle camere a gas", mentre ci sono avversari della pena di morte che esprimono pubblicamente il rimpianto di non poter fucilare Brasillach una seconda volta. Non si è del resto vista di recente la Banca di Francia rinunciare a raffigurare su una banconota l'effigie dei fratelli Lumiére, inventori del cinema, perché costoro avevano sostenuto il governo di Vichy – e questo nello stesso momento in cui all'Eliseo sedeva un uomo [Mitterrand, ndt] a suo tempo decorato dell'ordine della Francisque”

Alain de Benoist (1943) scrittore francese

istituito da Pètain per ricompensare chi aveva ben meritato ai suoi occhi, ndt
Origine: Da Pensiero unico e censura, Diorama letterario, gennaio 1998.

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