“Mentre da Esiodo ad Omero, poesia e fede sono ancora strettamente concatenate, nell'era tarda il modo del poeta di vedere gli Dei ed i loro miracoli si discosta dal modo di vedere dei fedeli. Tuttavia il poeta non sarà mai completamente vittima della scepsi come il pensatore, perché egli è l'erede di un mondo animato, di un Eros cosmogonico che con il suo raffreddamento fece irrigidire anche la poesia.
Quindi il poeta è dalla parte dei fedeli – ma non dei sacerdoti con le loro esigenze. […]
Lo sguardo del poeta vuole pervadere la cosa trasformata: fino alla sorgente delle trasformazioni.
Ovidio aggiunge la seduzione del veggente davanti al passaggio di scene colorate, di volta in volta solenni, spaventose oppure idilliache – davanti alla sfilata di un corteo che esce dalla porta dell'essere di fronte alla quale devono cadere le maschere, fino alla stessa porta dove esse si fondono.”
Origine: Filemone e Bauci. La morte nel mondo mitologico e in quello tecnico, p. 107
Argomenti
arte , dio , fede , mondo , ancora , colorato , completamento , corte , corteo , cosa , erede , eros , esigenza , essere , fedele , fronte , maschera , miracolo , modo , parte , passaggio , pensatore , poesia , poeta , sacerdote , seduzione , sfilata , sguardo , sorgente , stesso , trasformazione , veggente , vittima , porta , voltaErnst Jünger 277
filosofo e scrittore tedesco 1895–1998Citazioni simili

Origine: Memorie, p. 392

Da Sulla poesia, trasmissione radiofonica alla BBC, il giugno 1946
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