Origine: Il giovane Trotsky, p. 49
“Mi piacciono le cose difficili a scriversi e difficili a capirsi; mi piace "controbilanciare i contrari" con immagini segrete; mi piace contraddire le mie immagini dicendo due cose alla volta con una sola parola, quattro con due e una con sei. Ma quel che mi piace non è una teoria, anche se do stabilità con il dogma alle mie preferenze personali. La poesia, pesante nella tara anche se agile, dovrebbe essere orgiastica e organica come una copulazione, dividendo e unificando, personale ma non privata, propagando l'individuo nella massa e la massa nell'individuo. Secondo me dovrebbe agire dalle parole, dalla sostanza delle parole e dal ritmo delle parole sostanziali messe insieme, e non verso le parole. La poesia è un mezzo, non una stimmate sulla carta. Gli uomini dovrebbero essere forniti di due arnesi e la gamba di mezzo di un poeta è la sua matita. Se la sua fallica matita si trasforma in un trapano elettrico, spezzando il catrame e il cemento del linguaggio assottigliato dalle gomme del triciclo dei poeti della natura e dalle pesanti sei ruote dei Sir accademici, tanto meglio; ed è il lavoro che conta, il genio essendo così spesso una capacità di dolorose sofferenze.”
Lettere
Argomenti
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poeta, scrittore e drammaturgo gallese 1914–1953Citazioni simili
“Mi piace essere al centro delle cose.”
da un'intervista del 1984
Origine: Il libro dei segreti, I segreti del Tantra (vol. III), p. 336
“Nulla piace agli uomini quanto avere dei nemici e vedere se sono proprio come ci s'immagina.”
cap. II
Bennato si riferiva ai suoi due album pubblicati nel giro di pochi giorni, e solo dopo l'uscita di Sono solo canzonette questa frase diventava di chiara comprensione
da un'intervista al Sunday Express
Origine: Citato in Andrea Carlo Cappi e Edward Coffrini Dell'orto, James Bond – 50 anni di un mito, Oscar Mondadori, p. 227.