“Quinto Muzio Scevola Augure: O Albucio, tu hai preferito essere detto greco, invece che romano o sabino, concittadino di Ponzio, di Tritano, concittadino di centurioni, di uomini insigni, di primipili e di alfieri. Perciò ad Atene, al tempo che ero pretore, visto che tu lo preferivi, quando ti sei presentato a me, ti ho salutato in greco: «Chaere, o Tito.». E i littori e tutta la coorte e la folla: «Chaere, o Tito.». Fu da quel momento che Albucio mi divenne nemico, da allora mi fu avversario.”
1968
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“Il paradosso sta al ragionamento come il jiu-jitzu sta alla lotta greco-romana.”
“Quando gli amici aspettano la vostra morte significa che i vostri concittadini vi detestano!”
Cuius mortem amici expectant, vitam cives oderunt.
Sententiae

“[Ultime parole al figlio Tito] Damme el tempo.”
Origine: Citato in Gianni Mura, In panchina con Rocco il calcio era un romanzo http://www.repubblica.it/2009/02/sport/calcio/rocco-mura/rocco-mura/rocco-mura.html, Repubblica.it, 19 febbraio 2009.

L'imperatore Adriano
Memorie di Adriano
Variante: Ho amato quella lingua per la sua flessibilità di corpo allenato, la ricchezza del vocabolario nel quale a ogni parola si afferma il contatto diretto e vario della realtà, l’ho amata perché quasi tutto quel che gli uomini han detto di meglio è stato detto in greco.