“O Genova! o Genova! Chi può mai descrivere i tuoi palazzi di via Balbi, della Nunziata, della Nuova o della Nuovissima, e le casette a otto piani nelle strettucce che sembrano scolatoi al mare? Chi ti dirà il nobile effluvio dei cedri e il plebeo fetore del baccalà; la splendida pace dei pensili orti e l'arrabattarsi lucroso nel porto: la vita opulentemente stanca nelle sale d'ozio e la insaziabile voluttà della marmaglia saettata dal sole: la bianca melanconia degli atri, degli scaloni, delle corti solitarie e l'immensa gazzarra delle mille navi? Chi dirà, in qual reggia, in qual sala dipinta da Guercino, Van Dik e Bubens, cento cavalieri e quaranta dame furono convitati magnificentissimamente, serviti con piatti d'argento e d'oro, e i piatti ammucchiati a formare tante colonne fino alla volta: e chi descriverà la cena del pollivendolo, il tozzo rosicchiato, sotto l'incarco d'una gabbiona pidocchiosa e insudiciata? Ma da che parte si deve incominciare?”
Storia di un'anima, Schizzi dal mare
Argomenti
arte , vita , pace , ammucchiata , argento , bianco , casetta , cavaliere , cena , colonna , dipinto , fetore , mare , melanconia , mille , nobile , oro , ozio , palazzo , parte , piatto , plebe , plebeo , porto , reggia , sala , sale , scalone , sole , solitario , tozzo , van , via , voltaAmbrogio Bazzero 121
scrittore e poeta italiano 1851–1882Citazioni simili

da Genova per noi, lato B, n. 2
Paolo Conte (1975)
“Voglio conoscere la potenza di Genova? Vado a gustare la grandiosa poesia del suo Porto.”
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Tutto il grillo che conta

Variante: Di quella canzone gira un testo sbagliato: Genova non ha i giorni tutti uguali; sono io che le chiedo di tornare ai nostri giorni tutti uguali. Anche i liguri sono un po' ritrosi, come noi; ma il mare ha tutta un'altra apertura di sogno.