Origine: Dall'introduzione di Lautréamont/Ducasse Opere Complete, Corti, 1953.
“Si scrutano l'un l'altro, mentre l'angelo sale verso le altezze serene del bene, e lui, Maldoror, scende invece verso gli abissi vertiginosi del male… Che sguardo! Tutto ciò che l'umanità ha pensato da sessanta secoli, e ciò che ancora penserà nei secoli successivi, potrebbe agevolmente esservi contenuto, tante furono le cose che si dissero in quel supremo addio! Ma si trattava, è evidente, di pensieri più elevati di quelli che scaturiscono dall'intelligenza umana; innanzitutto a causa dei due personaggi, e poi della circostanza. Quello sguardo li unì in un'amicizia eterna.”
1989
I Canti di Maldoror
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“Male è il momento in cui mi manca la forza di essere vero verso ciò che mi costringe al Bene.”
dall'intervista di Christoph Cox, Molly Whalen On Evil: An Interview with Alain Badiou, Cabinet, n. 5, Winter 2001-2002; citato in Claudia Pozzana, postfazione a L'etica
Origine: Dall'intervista di Piero Accolti, Henry de Montherlant si compiace di festeggiare il compleanno insieme con Roma, Il Tempo, n. 80, 21 marzo 1957, p. 3.
“Il nostro è secolo di transizione e, quel che è peggio, di transazione. Addio coscienza.”
I, p. 382
Origine: Citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 534-535
“I nostri due bordi, sono molto vicini, fratello mio, ma sono separati da un abisso vertiginoso.”
Giobbe o la tortura degli amici