Della pratica medica, libro II, capitolo VI; p. 248
“Nel primo nascere della chiesa di Cristo i novelli fedeli siccome aveano un cuor solo e un'anima sola, così non per alcuna legge clie ve gli obbligasse ma di libera volontà posero in comune i loro beni. Quindi nessuna distinzione di poveri e di ricchi: il patrimonio comune provvedeva a tutti secondo i bisogni. Le comuni mense, di cui l'uso si mantenne per qualche tempo fra i cristiani si chiamavano agape, appunto perché il vocabolo esprimesse non tanto l'atto del cibarsi quanto il vicendevole affetto che lo informava.”
in prefazione, p. XVI
Degl'istituti di pubblica carità ed istruzione primaria e delle prigioni in Roma
Argomenti
fede , sogni , affetto , appunto , atto , bisogno , chiesa , comune , cristiano , cristo , distinzione , fedele , legge , novello , patrimonio , povero , prefazione , primo , riccio , secondo , solaio , tempo , uso , vocabolo , volontà , anima , tanto , liberoCarlo Luigi Morichini 14
cardinale e vescovo cattolico italiano 1805–1879Citazioni simili
“Comuni sono i beni degli amici.”
10, 11
Citato in Diogene Laerzio, Vite dei filosofi
Origine: Serie del Mondo Disco, 17. Piedi d'argilla (1996), p. 323
dal Primo saluto e prima benedizione ai fedeli http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/speeches/1978/documents/hf_jp-ii_spe_19781016_primo-saluto_it.html, 16 ottobre 1978; citato in Angelo Montonati, in Introduzione a "Parole sull'uomo"