Origine: Il viaggio in Sicilia, p. 19
“Siamo ancora in Europa? Abbiamo già passato la soglia dell'Oriente?
Come un porto di una delle isole Cicladi, bianca e quasi impallidita dal sole, con tetti piani, sparsa di cupole moresche e con le cime dei campanili stranamente acuminate, si stende Messina sul mare e sale dai monti, che si alzano rapidamente dalla costa. Scabrosa e con profilo irregolarmente dentato e solcato dalle spaccature profonde, taglienti e irte delle valli, si stende la catena dei monti Pelori fino al promontorio, all'apertura dello stretto.
Le linee belle, dolci e ben disegnate dei monti di Napoli, di Capri e di Sorrento, sono sparite. È un nuovo paese che si presenta ai nostri sguardi, un paese strano, mezzo orientale e mezzo africano, bizzarro e meraviglioso. E come la città, come le montagne, così anche gli abitanti, hanno un carattere speciale. Il riso e il canto dei napoletani, qui tacciono, qui invano cercheresti il brioso e goderesco tipo degli uomini e delle donne.”
La Sicilia nella natura, nella storia, nella vita
Argomenti
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1835–1898Citazioni simili
1938), in Romanzi e saggi - Vitaliano Brancati, a cura di Marco Dondero, Mondadori, Milano 2003
da La Patria, ne I Pensieri, 1859
Origine: Da I Frammenti, a cura di A. Garzya, Napoli, 1954, fr. 49, pp. 126 ss.
“E catene di monti coperte di nevi | saranno confine a foreste di abeti.”
da Noi non ci saremo, n. 1
Folk beat n. 1