“[Terza via: Ex possibili et necessario o Ex contingentia] […] alcune cose nascono e finiscono, il che vuol dire che possono essere e non essere. Ora, è impossibile che cose di tal natura siano sempre state […]. Se dunque tutte le cose […] possono non esistere, in un dato momento niente ci fu nella realtà. Ma se questo è vero, anche ora non esisterebbe niente, perché ciò che non esiste, non comincia ad esistere se non per qualcosa che è. […] Dunque, non tutti gli esseri sono contingenti, ma bisogna che nella realtà vi sia qualche cosa di necessario. […] negli enti necessari che hanno altrove la causa della loro necessità, non si può procedere all'infinito […]. Dunque, bisogna concludere all'esistenza di un essere che sia di per sé necessario, e non tragga da altri la propria necessità, ma sia causa di necessità agli altri. E questo tutti dicono Dio.”
—
Tommaso d'Aquino
,
libro
Summa Theologiae
Summa Theologiae, Le cinque vie
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(-500–-428 a.C.) filosofo greco antico
frammento 6
Frammenti di Sulla natura (titolo convenzionale)

John Dee
(1527–1608) matematico, geografo e alchimista inglese
La monade geroglifica
Origine: Citato in Daniele Corradetti e Gioni Chiocchetti, Le forme e il divino, edizioni Argonautiche, p. 55-56. ISBN 978-88-95299-27-3