Origine: Citato in Porfirio, De abstinentia, traduzione di Roberto Pomelli, in AA. VV., L'anima degli animali, Einaudi, 2015, p. 411. ISBN 978-88-06-21101-1
“[Su Fārūq I d'Egitto] Era intelligente ed era considerato un uomo colto. Indugiava volentieri nei piaceri della vita e tendeva ad evitare i problemi. Non li risolveva, li aggirava. Erano troppi. Sentiva che l'avrebbero travolto. Era tollerante. Non mancava di generosità. Si diceva che fosse spendaccione. C'era chi lo chiamava il "re di cuori", alludendo al suo amore per le carte da gioco. Il soprannome, tra lo scherzoso e il malevolo, gli restò per tutta la vita, anche quando non era più re di niente. (Io lo ricordo quando, molto più tardi, durante il suo lungo esilio italiano, raggiungeva nella notte, di soppiatto, i circoli romani in cui poteva sedersi a un tavolo di poker). Era senz'altro un po' pigro. Ma non certo ignaro dei pericoli che pesavano sulla monarchia.”
Argomenti
re , amore , tardi , vita , pigro , ricordo , piacere , tavolo , gioco , generosità , italiano , intelligente , uomo , po' , pericolo , esilio , tollerante , notte , colto , problema , circolo , poker , soprannome , lungo , monarchia , romano , ignaroBernardo Valli 191
giornalista e scrittore italiano 1930Citazioni simili
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