“Bene senza dubbio ti parrà cosa maravigliosa che io, prigioniero e nella schiavitù di un Turco, dentro un ergastolo, privo affatto di libri e dei sussidii della memoria (poiché appena in farsetto scampai alla strage di Cipro) abbia composto codesto libretto de Tintinnabulis. Ciò non di meno, non vorrei già che tu ignorassi qualmente Dio 0. M., che mi salvò da infiniti pericoli di terra e di mare, a me qui condotto tosto abbia assistito, la qual cosa facilmente apparisce: essendoché, mi fece tenere pressoché tutte quelle cose che a' tempi tranquilli già aveva scritto e portato meco in Cipro, affinché rileggendole potessi qualche volta togliermi dall'animo le molestie e le cure più gravi.”

da una lettera a Carlo Rym, patrizio di Gand; citato in Carlo Promis, Vita di Girolamo Maggi d'Anghiari

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 02 Maggio 2024. Storia

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“Verona, chi ti vede e tosto non ti ama di irresistibile amore, questi, credo, non ama se stesso, è privo di ogni senso d'amore e detesta ogni cosa bella.”

Giovanni Cotta (1480–1510) scrittore e umanista italiano

da Ad Veronam
Verona, qui te viderit | et non amarit protinus | amore perditissimo | is, credo, se ipsum non amat | caretque amandi sensibus | et adit omnes gratias.
I carmi

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