“Bene senza dubbio ti parrà cosa maravigliosa che io, prigioniero e nella schiavitù di un Turco, dentro un ergastolo, privo affatto di libri e dei sussidii della memoria (poiché appena in farsetto scampai alla strage di Cipro) abbia composto codesto libretto de Tintinnabulis. Ciò non di meno, non vorrei già che tu ignorassi qualmente Dio 0. M., che mi salvò da infiniti pericoli di terra e di mare, a me qui condotto tosto abbia assistito, la qual cosa facilmente apparisce: essendoché, mi fece tenere pressoché tutte quelle cose che a' tempi tranquilli già aveva scritto e portato meco in Cipro, affinché rileggendole potessi qualche volta togliermi dall'animo le molestie e le cure più gravi.”
da una lettera a Carlo Rym, patrizio di Gand; citato in Carlo Promis, Vita di Girolamo Maggi d'Anghiari
Argomenti
libri , animo , assistito , bene , citata , composto , condotta , cosa , dubbio , ergastolo , infinito , lettera , libretto , mare , memoria , meno , molestia , patrizio , pericolo , portata , prigioniero , scritta , strage , sussidio , tenero , terra , turco , schiavitù , voltaGirolamo Maggi 4
1523–1572Citazioni simili

Giovanni Cotta
(1480–1510) scrittore e umanista italiano
da Ad Veronam
Verona, qui te viderit | et non amarit protinus | amore perditissimo | is, credo, se ipsum non amat | caretque amandi sensibus | et adit omnes gratias.
I carmi