“Noi stessi avevamo cura di non essere privati di questa modesta illusione di libertà, perché ogni prigioniero sente la necessità di preservare qualche vestigio di una volontà propria. Dimenticando che la prima legge della vita del campo è l'autoconservazione fisica, noi consideravamo la nostra libertà di accettare l'illimitato sfruttamento del nostro lavoro quasi frutto di un accordo volontario, come un privilegio prezioso. Era un'eco della frase di Dostoevskij: "La parola condannato non significa altro che un uomo privato della sua volontà, e nello spender danaro una volontà propria si esplica". Danaro non ne avevamo, ma potevamo mercanteggiare i resti della nostra energia fisica, ed eravamo così prodighi di essi come gli esuli zaristi dei loro copechi, quando si trattava di mantenere la minima apparenza della nostra umanità.”
cap. III, p. 59
Un mondo a parte
Argomenti
vita , frase , accordo , apparenza , campo , cap. , condannato , cura , danaro , eco , energia , essere , fisico , frutto , illusione , lavorio , lavoro , legge , liberto , minimo , modesta , modestia , parola , prezioso , prigioniero , privato , privilegio , sfruttamento , uomo , vestigia , volontario , necessità , umanità , volontà , prima , proprio , altro , dimenticandoGustaw Herling-Grudziński 22
scrittore polacco 1919–2000Citazioni simili

Variante: Una frase che non è di Kant, ma che si applica bene a Kant, è che l’uomo è come condannato alla libertà, e necessariamente obbligato a vivere nella sua libertà.
Origine: Ritrattino di Kant a uso di mio figlio, Capitolo 4, Come è possibile agire bene, p. 78

“Una «libertà» che sottrae al lavoratore il frutto del suo lavoro è ben lungi dalla vera libertà.”
Origine: Lettere dalla Rivoluzione, p. 31


Origine: Tutto scorre, p. 197

da Una lettera aperta a Bill Bennett, Wall Street Journal, 7 settembre 1989