Cose viste, Garibaldi piange
“Tornai nella baracca e presi le Memorie da una casa di morti dal suo nascondiglio sotto la trave smossa. Mi dispiaceva di dover restituire quel libro, poiché esso mi aveva aperto gli occhi sulla vera realtà del campo, anche se ciò che vedevo ora aveva tutto l'aspetto della morte: ma ero insieme segretamente contento al pensiero che mi liberavo dello strano e distruttivo fascino di quella prosa, così piena di disperazione che la vita che raffigura è solamente l'ombra di una interminabile agonia di morte quotidiana.”
cap. XI, p. 184
Un mondo a parte
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