“[Baia (Bacoli)] Silla, Cesare, Pompeo, Ortensio, ogni illustre romano vi tenne ville; i bagni solforosi abbondanti in quel suolo ve li chiamavano in folla, essi che bisognavano di solfo a purgagione delle acredini d'un sangue guasto dalle libidini. Là erano teatri calcati da celebri mimi; là anfiteatri popolati di famosi gladiatori; danze, corse, banchetti quivi non rifinivano: il clima, e la naturale piacevolezza del sito, l'alitar degli zefiri, la fragranza dei fiori, l'allontanamento delle cure, ogni cosa sbandiva di là i pensamenti austeri, ed inclinava i sensi a voluttà. Il mare trasferiva entro gondole dorate dall'uno all'altro lido, dall'una all'altra villa gli effemminati patrizii, le scioperate matrone; il tuffarsi dei remi era ritmo a' canti di amore modulati al suono delle lire, e de' liuti. Mai arrivava a quella spiaggia lo squillo della tromba guerriera romoreggiante ai confini, freno dello Scita, del Parto, terrore del Datavo, del Britanno: i trionfatori si riposavano a Bajà; e mentre i Cesari vi si tuffavano in ebbrezze senza nome, il mondo schiacciato respirava. Properzio non ebbe appena visitata Baja che sospettò Cinzia d'infedeltà: Marziale scrisse di Levina che vi andò Penelope, e ne partì Elena. Fu rimproverata a Marco Tullio la villa che possedea su quel lido; e Seneca affermò essere malsano respirare un giorno solo quell'aria corrompitrice.”
da Lettere su Roma e Napoli, p. 35-36
Ricordi
Argomenti
amore , mondo , fede , infedeltà , allontanamento , anfiteatro , aria , austero , baia , banchetto , britanno , clima , confine , confino , cosa , ebbrezza , essere , folla , fragranza , freno , giorno , gladiatore , gondola , guasto , guerriero , lettera , libidine , lido , marco , mare , matrona , nome , parto , patrizio , piacevolezza , ritmo , romano , sangue , schiacciata , sito , sospetto , spiaggia , squillo , suolo , suono , teatro , terrore , tromba , villa , altro , fioriTullio Dandolo 12
scrittore, storico e filosofo italiano 1801–1870Citazioni simili

da El derecho de vivir en paz, 1971
dal proemio a Ritratto o modello delle grandezze, delizie e maraviglie della nobilissima città di Napoli

Osservazioni e pensieri

Origine: Traduzione di Italo Alighiero Chiusano. Citato in Geza Gardonyi, Sotto la tenda di Attila, traduzione e commento a cura di Laura Draghi, Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori, 1983, p. 71.