“La Campagna è proporzionata alle caccie, all'uccellare mediante boschi, selve e dilettevoli colline vi è da pescare mediante l'Arno et altri fiumi. Fertilissima è la sua pianura, non più par si possa desiderare dalla Natura, moltiplicandovi il grano fino in 40 per staio, le biade tutte vi vengono felicemente. Per tre anni continui si semina il grano, o il terzo la segale, et all'ultimo mietuto che si è, subito vi si semina fagioli, o miglio con rapi per buoi. L'Invernata veniente si vanga, o si coltra per raccor l'estate fave, o fagioli con saggina, o vero si fa a poponi con altri ortaggi che più vi è terreno, che in un anno da tre raccolte, cosa che rende stupore à Forestieri. I Monti e colline amene abbondano di tutto quello che al viver umano si ricerca di olio, di vino in particolare bianco, giallo, nero, vermiglio, di tutti i sapori, dolce, amarognolo, cotognino, di viola, mammola, subastringente, sottile, pieno, tutto odorifero. Frutte similmente d'ogni sorte per l'Estate, e per l'Inverno. Per tutto si trovano fonti di buone acque fino d'acque minerali di ferro et allume. Si dice acqua buona utilissima a molte infermità. Salutifera l'aria alla vita umana per tutto. Molti sono gli Artieri e Mercanti e da questo i Montevarchini mi credo sono chiamati Industriosi et ogni Giovedì si fa il Mercato da dirsi una gran Fiera.”

da Cronica breve della Terra di Montevarchi

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia
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Jacopo Sigoni 1
medico, religioso e storiografo italiano 1579–1658

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“Chi semina il grano semina la giustizia.”

Zarathuštra profeta e mistico iranico

Origine: Citato in Gino Ditadi, I filosofi e gli animali, vol. 1, Isonomia editrice, Este, 1994, p. 258. ISBN 88-85944-12-4

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“Chi ha paura degli uccelli, non semini il miglio.”

Le sottilissime astuzie di Bertoldo, Detti sentenziosi di Bertoldo innanzi la sua morte

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“Millet, grano di miglio della Sofia divina.”

Guido Ceronetti (1927–2018) poeta, filosofo e scrittore italiano

Origine: La pazienza dell'arrostito, p. 226

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“Giace questo comune [Esino Lario] sopra un bel piano lontano da Cornova passando il monte di Cainallo quatro miglia, il qual monte gli siede in capo verso settentrione et dal monte di Varena è lontano tre miglia et è verso sera o sia dal occidente. Da Varena è lontano tre altre miglia che ha mezzogiorno et dal oriente ha diversi monti, et in parte il territorio di Lierne, pol essere di circuito questo suo territorio da sedici miglia et malagevolmente si pol circondare, è di bello, allegro et vistoso sito molto fertile et abondante di grani come formento, biade, meglio, altri leghumi, et castagne, copiosa di grassine, de fieni, et altre cose. La sua chiesa risiede sopra un alto colle, alla similitudine di un forte castello dedicata al Glorioso Martire di M. Gesù Cristo Santo Vittore, parata et ornata di quanto fa di bisogno con campanile, campane, bella casa per il loro curato, con pozzo, giardino, orto, et altre assai comodità, quindi per prati et campi, passando alla prima villa detta Piaghe si perviene, nella quale hano ancora un'altra chiesuola di Santo Giovanni Evangelista. Sono qua diverse famiglie de Pensi, de Tarri, de Ruschoni, de Arrigoni, de Calgari. Si ascende alquanto verso settentrione et si ritrova un'altra villa, detta Cresi, tanto fertile quanto la prima, ivi un'altra chiesuola di Santo Antonio Abbate si ritrova, con alcune, famiglie di Tarri, de Arrigoni, de Pensa, de Bettuzzi, de Nicchie et di Troni et altri assai quali per brevità ometto. Hanno belli monti, belli piani, bone fonti, et altre assai particolarità, con sì vago territorio, di sì aeroso sito et ritrovandosi così alto sopra quei monti, copioso de tutto quello fa bisogno al vivere humano.”

Paride Cattaneo della Torre (1531–1614) sacerdote e scrittore italiano

304r-304v, citato in Giuseppe Arrigoni, Documenti inediti risguardanti [sic] la storia della Valsassina e delle terre limitrofe, vol. I, fasc. I, Milano 1857, pp. 70-71
Cronoca dei Torriani e Descrizione della Valsassina

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“O neve natalizia di Betlemme | cadi soavemente in morbide falde, | e semina il grano che deve germinare | nei campi dell'eternità. | Fa' cadere in silenzio candidi semi | nei cuori oscuri e freddi | intirizziti dal freddo della notte.”

Johannes Jørgensen (1866–1956) scrittore e poeta danese

Origine: Da Betlemme; citato in Aa.Vv., Pensieri di Natale, a cura di Luigi La Rosa, BUR, Milano, 2005, p. 13. ISBN 88-17-00896-6

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