“Rimasta sola sotto il portico, Amata sorride. Ma ora la sua mano è vuota. Sethe sta correndo via da lei, sta correndo via e lei sente il vuoto nella mano che prima lei stringeva: sta correndo per raggiungere le facce di quella gente laggiù, si sta unendo a loro e sta lasciandosi dietro Amata. Sola. Di nuovo. Poi vede Denver, anche lei sta correndo. Via da lei, verso quel mucchio di gente laggiù. Formano una collina. Una collina di negri: cadono. E sopra tutti loro, sollevandosi dal suo posto, con una frusta in mano, c'è l'uomo senza pelle che guarda. Guarda lei.”

—  Toni Morrison , libro Beloved

Origine: Amatissima, p. 380

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 04 Giugno 2020. Storia
Argomenti
mano , collina , via , guardia , solaio , gente , frusta , portico , mucchio , pelle , vuoto , posto , nuovo , verso , uomo , ora , prima
Toni Morrison photo
Toni Morrison 27
scrittrice statunitense 1931–2019

Citazioni simili

Jackson Browne photo

“Ciò che credi stia fuggendo, spesso sta correndo verso di te.”
Quod fugere credas, saepe solet occurrere.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Sententiae

Cecelia Ahern photo

“Siamo sempre di corsa. Forse sto correndo anche adesso. Forse non è la mia ora.”

Cecelia Ahern (1981) scrittrice irlandese

Grazie dei Ricordi

Jean Paul Sartre photo

“Basta che un uomo odi un altro perché l'odio vada correndo per l'umanità intera.”

Jean Paul Sartre (1905–1980) filosofo, scrittore, drammaturgo e critico letterario francese
Nicolai Lilin photo
Toni Morrison photo
Plutarco photo
Toni Morrison photo

“Più Amata diventava grande e più Sethe diventava piccola, più gli occhi di Amata diventavano luminosi e più quegli occhi che non si abbassavano mai diventavano due fessure assonnate. Sethe non si pettina va più, né si rinfrescava la faccia con l'acqua. Stava seduta sulla sedia leccandosi le labbra, come una bambina in castigo, mentre Amata le divorava la vita, la afferrava, se ne gonfiava, la usava per diventare più alta. […] Sethe cercava di rimediare in qualche modo alla sega, Amata gliela faceva pagare. […] Eppure, sapeva che la paura più grande di Sethe era la stessa che Denver aveva avuto all'inizio — che Amata potesse andarsene. […] Il timore che, prima che Sethe riuscisse a farle capire quel che voleva dire — che cosa c'era voluto per muovere i denti di quella sega sotto il suo piccolo mento, sentire il sangue della bambina nella sua mano sgorgare fuori come il petrolio, tenerle la faccia, così la testa sarebbe rimasta su, stringerla a sé così avrebbe potuto assorbire, immobile, gli spasmi mortali che percorrevano veloci quel dolce, adorato corpicino pieno di vita — il timore che Amata potesse andarsene.--> Andarsene prima che Sethe riuscisse a farle capire che peggio ancora di quello — molto peggio — era quello di cui era morta Baby Suggs, quello che Ella conosceva, quello che Stamp Paid aveva visto e quello che aveva fatto tremare Paul D. Che un bianco qualunque potesse prendere tutto l'io di una persona per il primo motivo che gli saltava in mente. Non solo poteva sfruttare, uccidere o mutilare una persona, ma anche sporcarla. Sporcarla al punto da dimenticare chi si è e non poterci più pensare.”

Origine: Amatissima, pp. 362-4

Chairil Anwar photo
Jules Renard photo

“Piccole nuvole bianche salgono laggiù come se si tosasse la lana sulla schiena delle colline.”

Jules Renard (1864–1910) scrittore e aforista francese

1 luglio 1894; Vergani, p. 77
Diario 1887-1910

Argomenti correlati