“[…] volle venire con noi a Ispica, a visitare la Cava, una valle lunga e magra, bucherellata di grotte antiche e sacelli. […] Noi ci spingemmo avanti, catecumeni di un felice e verde Al di là. […] Mentre qui, lungo le diserbate muraglie, un intreccio si svolgeva di tunnel e oblò offerti alle allegrie della luce; né c'era veduta o figura che non persuadesse quietamente di vivere. […] dentro la necropoli più capace il lezzo era opaco come in un'antica cantina, rabbrividimmo nelle nostre membra sudate. Ci muovevamo a piccoli balzi, scansando i loculi vuoti. Uno la sedusse, minore, accanto a un altro maggiore. "Una bambina e suo padre" supposi io. "La sposa bambina di un re" mi corresse.”
Origine: Argo il cieco, p. 104
Argomenti
re , bambini , padre , antico , lezzo , sudata , necropoli , muraglia , opaco , tunnel , cantina , grotta , intreccio , valle , verde , veduta , offerta , allegria , membro , allegro , figura , maggiore , luce , piccolo , vivero , cava , avanti , altro , minore , lungoGesualdo Bufalino 250
scrittore 1920–1996Citazioni simili
dalla lettera d'approvazione alla seconda edizione di Tarcisio, memorie di un bambino buono, Monastero di S. Paolo, Casa Editrice G. D'Onofrio, Sorrento, 1935

“La grandiosa vampa capace di liquefarci tutti risponde a un antico sogno.”
La fragilità del pensare
V, 255
Origine: In Antologia Palatina, Epigrammi erotici, Libro V e libro XII, introduzione, traduzione e note di Guido Paduano, Fabbri Editori, collana I grandi classici della poesia, RCS libri, Milano, 1997, p. 191.