“Vanne, o straniero, annunziatore a Sparta | che alle leggi di lei fidi cademmo.”

—  Simonide

epitaffio dei caduti spartani delle Termopili, traduzione di Achille Giulio Danesi
Epigrammi

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia
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Simonide 20
poeta lirico greco antico -556–-468 a.C.

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“Stranieri, mio figlio era un valoroso, ma a Sparta ce ne sono molti che valgono più di lui.”

Argileonide madre di Brasida

citato in Plutarco, Lacaenarum Apophthegmata, 240 C; traduzione di Giuseppe Zanetto, Adelphi, 1996, ISBN 978-88-459-1208-5

“Sì, ma solo le donne di Sparta generano uomini.”

Gorgo (-506) regina di Sparta, moglie di Leonida I

citato in Plutarco, Vita di Licurgo, 14, 4; traduzione di Carlo Carena

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“Ricordate le parole immortali di Socrate nel carcere di Atene? Parla delle leggi come di persone vive, come di persone di conoscenza. «le nostre leggi, sono le nostre leggi che parlano». Perché le leggi della città possano parlare alle nostre coscienze, bisogna che siano come quelle di Socrate, le «nostre» leggi. Nelle più perfette democrazie europee, in Inghilterra, in Svizzera, in Scandinavia, il popolo rispetta le leggi perché ne è partecipe e fiero; ogni cittadino le osserva perché sa che tutti le osservano: non c'è una doppia interpretazione della legge, una per i ricchi e una per i poveri! Ma questa è, appunto, la maledizione secolare che grava sull'Italia: il popolo non ha fiducia nelle leggi perché non è convinto che queste siano le sue leggi. Ha sempre sentito lo Stato come un nemico. Lo Stato rappresenta agli occhi della povera gente la dominazione. Può cambiare il signore che domina, ma la signoria resta: dello straniero, della nobiltà, dei grandi capitalisti, della burocrazia. Finora lo Stato non è mai apparso alla povera gente come lo Stato del popolo. Da secoli i poveri hanno il sentimento che le leggi siano per loro una beffa dei ricchi: hanno della legalità e della giustizia un'idea terrificante, come di un mostruoso meccanismo ostile fatto per schiacciarli, come di un labirinto di tranelli burocratici predisposti per gabbare il povero e per soffocare sotto le carte incomprensibili tutti i suoi giusti reclami.”

Piero Calamandrei (1889–1956) politico italiano

Citazioni tratte da articoli de Il Ponte, Giugno 1951

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“Bisogna smetterla con queste leggi «canaglia», con queste leggi ad personam, con queste leggi «ad aziendam», con queste leggi «ad vergognam» che ci stanno propinando in questo Parlamento!”

Francesco Barbato (1956) politico italiano

dall' intervento alla Camera http://nuovo.camera.it/412?idSeduta=32&resoconto=stenografico&tit=00050&fase=00020 del 10 luglio 2008

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