“Il giovane parlava a fatica, quasi ansimava. Don Paolo evitava di guardarlo in faccia.
«No, non voglio ora farmi meno brutto di quello che fossi» egli continuò. «Non voglio rendere il mio caso più pietoso. Quest'è una confessione nella quale voglio presentarmi in tutta la mia ripugnante nudità. Ebbene, la verità era questa: la paura di essere scoperto era in me allora più forte del rimorso. "Che cosa dirà la mia amica se dovesse scoprire che l'inganno? Che cosa diranno i miei amici?" Ecco l'idea che mi ossessionava. Tremavo per la mia reputazione in pericolo, non per il male che facevo. Attorno a me vedevo dappertutto l'immagine della mia stessa paura.»”
cap. XXV
Vino e pane
Argomenti
cosa , inganno , voglia , paura , reputazione , rimorso , confessione , don , brutto , fatica , pericolo , scoperta , immagine , caso , forte , giovani , idea , giovane , no , cap. , male , alloro , verità , meno , stesso , essere , scoprire , ora , nuditàIgnazio Silone 105
scrittore italiano 1900–1978Citazioni simili

“Amici! Voglio essere Franco anche se faccio fatica a essere Sergio!”

Elisewin: I, IV; 1998, p. 28
Oceano mare
Variante: Volevo dire che io la voglio, la vita, farei qualsiasi cosa per poter averla, tutta quella che c'è, tanta da impazzirne, non importa, posso anche impazzire ma la vita quella non voglio perdermela, io la voglio, davvero, dovesse anche fare un male da morire è vivere che voglio.

Origine: Innocenza primordiale e contemplazione sacrale dell'Universo, p. 144