“Fra questi primeggia Empedocle di Agrigento, che entro le sue rive triangolari produsse l'isolaintorno a cui fluttuando negli ampi anfratti il mareIonio spruzza dalle onde glauche le salse spume, e per angusto stretto acque impetuose dividonocon le onde le rive della terra Eolia dal suo territorio. Qui è la devastatrice Cariddi e qui i boati dell'Etnaminacciano di raccogliere di nuovo le ire delle fiamme, sì che ancora la sua violenza vomiti fuochi prorompentidalle fauci e al cielo lanci di nuovo folgori di fiamma. E se questa regione appare in molti modi grande, meravigliosa
alle genti umane, e si dice che sia degna di essere veduta, opima di cose buone, munita di molta forza di uomini, pure sembra che in sé non abbia avuto nulla di più glorioso che quest'uomo, nulla di più santo e mirabile e caro. E invero i canti del suo petto divinosvelano a gran voce ed espongono gloriose scoperte, sì che a stento sembra nato da stirpe umana.”
De rerum natura, Libro I
Argomenti
fiamma , nuovo , folgore , spruzzo , angustia , vomito , stento , stirpe , regione , petto , veduta , territorio , stretta , santo , nato , non-violenza , scoperta , violenza , voce , cielo , terra-terra , forza , terra , uomini , ancora , grande , essere , anfratto , caro , nullaTito Lucrezio Caro 37
poeta e filosofo romano -94–-55 a.C.Citazioni simili

da Il veggente in solitudine, novena prima, III, VII, p. 64

Origine: Citato da Fosco Maraini Ore giapponesi, Corbaccio editore p. 51 ISBN 978-88-7972-207-0 da un'intervista concessa allo Asahi Evening News, Tokyo, 16 giugno 1954.

“I penny non cadono dal cielo, devono essere guadagnati qui sulla terra.”
Discorso al banchetto di Lord Mayor, 12 novembre 1979