“Che amore può ispirare | un essere così? Mostruoso errore, | coltivar nella mente un tal pensiero! | Perciò poiché nient'altro questo mondo | può offrirmi, come unico piacere, | che dominare, reggere, angariare | chi è meglio dotato da natura, | io farò del sognare una corona | tutto il mio paradiso sulla terra, | e stimerò un inferno questo mondo | finché non brillerà sulla mia testa, | retta da questo mio tronco deforme, | l'oro di una corona.”
Gloucester, terza parte, atto III, scena II, traduzione di Goffredo Raponi
Enrico VI
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“Signore, sei tu nient'altro che un errore del cuore, come il mondo è un errore della mente?”
Lacrime e santi

“Riposa a disagio una testa che cinge una corona.”

Laṅkāvatārasūtra

III, 8; 1994, p. 199
La mia vita per la libertà