dalla lettera di Tanucci a Viviani, 19 febbraio 1771, in E. Viviani Della Robbia, Bernardo Tanucci ed il suo più importante carteggio, Firenze, 1942, vol. II, p. 253; Raffaele Ajello, p. 61
Citato in Raffaele Ajello, Arcana juris
“È aurea la regola di far poche leggi e di prevedere se il popolo osserverà o no volentieri. Orazio ridusse tutte le leggi a tre ne quis fur esset, neu latro, ne quis adulter; al più si può arrivare al […] Decalogo. Nel resto convien la libertà; convien educare il popolo ad avere per passione quello che sia utile alla società e tenere per fermo che contro la sua passione l'uomo regolarmente non opera, onde son le leggi inutili, e talora dannose, perché seminan liti, dispendi, mali umori ed amarezze. Sperar nelle leggi è cosa giovanile; il proporle è talvolta trappola di curiali, o di ecclesiastici, gente nemica della società e dell'uomo.”
dalla lettera di del 13 ottobre 1767, Portici, in E. Viviani Della Robbia, Bernardo Tanucci ed il suo più importante carteggio, Firenze, 1942, vol. II, pp. 139-140; Raffaele Ajello, pp. 53-54
Citato in Raffaele Ajello, Arcana juris
Origine: Sat. I 3.106.
Argomenti
leggi , passione , popolo , decalogo , societa' , adulterio , carteggio , ecclesiastico , portico , adultera , amarezza , trappola , uomo , fermo , utile , tenero , regola , ottobre , nemico , resto , lettera , operaio , opera , liberto , no , tre-giorni , gente , avere , cosa , dispendio , prevedere , giovanileBernardo Tanucci 7
politico italiano 1698–1783Citazioni simili
dalla seduta del 19 febbraio 1857 in Discussioni della Camera dei deputati, 1857, p. 648
“In un popolo libero hanno più potenza i comandi delle leggi che non quelli degli uomini.”
II, 1; 2006
In libero populo imperia legum potentiora sunt quam hominum.
Ab urbe condita, Proemio – Libro X
“Ove son leggi | tremar non dee chi leggi non infranse.”
Variante: Ove son leggi,
Tremar non dee chi leggi non infranse.
Origine: Da Virginia, atto II, scena II.
Caprera, 28 novembre 1871; p. 603
Scritti politici e militari, ricordi e pensieri inediti
libro XI, cap. VI
Il potere legislativo verrà affidato e al corpo dei nobili e al corpo che sarà scelto per rappresentare il popolo, ciascuno dei quali avrà le proprie assemblee e le proprie deliberazioni a parte, e vedute e interessi distinti. Dei tre poteri di cui abbiamo parlato, quello giudiziario è in qualche senso nullo. Non ne restano che due; e siccome hanno bisogno di un potere regolatore per temperarli, la parte del corpo legislativo composta di nobili è adattissima a produrre questo effetto.
La puissance législative sera confiée, et au corps des nobles, et au corps qui sera choisi pour représenter le peuple, qui auront chacun leurs assemblées et leurs délibérations à part, et des vues et des intérêts séparés. Des trois puissances dont nous avons parlé, celle de juger est en quelque façon nulle. Il n'en reste que deux; et comme elles ont besoin d'une puissance réglante pour les tempérer, la partie du corps législatif qui est composée de nobles est très propre à produire cet effet. (libro XI, cap. VI)
Lo spirito delle leggi