“Ero sicuro che saresti venuto ad aiutare il tuo amico" disse [Sirius Black]. "Tuo padre avrebbe fatto lo stesso per me. Sei stato coraggioso a non andare a chiamare un insegnante. Questo renderà le cose più semplici…"
L'allusione a suo padre risuonò nelle orecchie di Harry come se l'avesse urlata. Un odio ribollente gli esplose nel petto e prese il posto della paura. Per la prima volta nella vita, desiderò avere la bacchetta in mano non per difendersi, ma per attaccare… per uccidere. Senza sapere cosa stava facendo, avanzò, ma ci fu un movimento ai suoi lati e due paia di mani l'afferrarono, trattenendolo.
"No, Harry!" ansimò Hermione in un sussurro agghiacciato; Ron, invece, che s'era rialzato a fatica, si rivolse a Black.
"Se vuoi uccidere Harry, dovrai uccidere anche noi!" disse con fierezza, benché lo sforzo di reggersi in piedi lo rendesse sempre più pallido, oscillando leggermente.
Qualcosa lampeggiò negli occhi cupi di Black.
"Stenditi" disse piano a Ron. "Hai la gamba rotta."
"Mi hai sentito?" disse Ron debolmente, aggrappandosi a fatica a Harry, per non cadere. "Dovrai ucciderci tutti e tre!”

Origine: Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, p. 287-288

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 04 Giugno 2020. Storia

Citazioni simili

J. K. Rowling photo
J. K. Rowling photo

“"Sai che cosa significa?" chiese improvvisamente Black a Harry, mentre procedevano lentamente lungo il tunnel. "Consegnare Minus?"
"Che tu sei libero" disse Harry.
"Sì…" disse Black. "Ma io sono anche… non so se nessuno te l'ha mai detto… io sono il tuo padrino".
"Sì, lo sapevo" disse Harry.
"Be'… i tuoi genitori mi hanno nominato tuo tutore" disse Black seccamente. "Se fosse successo qualcosa a loro…"
Harry rimase in attesa. Black intendeva dire quello che anche lui pensava?
"Lo capisco, naturalmente, se vuoi restare con i tuoi zii" disse Black. "Ma… be'… riflettici. Una volta che avranno riconosciuto la mia innocenza… se tu volessi una… una casa diversa…"
Qualcosa parve esplodere in fondo allo stomaco di Harry.
"Co… vivere con te?" chiese, battendo la testa contro una roccia che sporgeva dal soffitto. "Lasciare i Dursley?"
"Certo, lo sapevo che non avresti voluto" disse Black in fretta. "Capisco, credevo solo che…"
"Sei matto?" disse Harry, la voce di colpo roca come quella di Black. "Ma certo che voglio lasciare i Dursley! Tu hai una casa? Quando posso venire?"
Black vi voltò a guardarlo; la testa di Piton strisciava contro il soffitto, ma Black non ci fece caso.
"Lo desideri davvero?" chiese. "Sul serio?"
"Sì, sul serio!" rispose Harry.
Il volto tormentato di Black si aprì nel primo vero sorriso che Harry vi avesse scorto finora.”

Origine: Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, p. 321

J. K. Rowling photo
J. K. Rowling photo
Stephen Hawking photo
J. K. Rowling photo
J. K. Rowling photo
J. K. Rowling photo
Giacomo Bevilacqua photo

“Leo [Ortolani] è sempre stato per me un modello. Lo era e lo è tuttora dal punto di vista professionale, ma, da quando ho la fortuna di poterlo chiamare amico, lo è diventato anche sul piano personale. Perché nella vita non si incontrano tante persone di cui si è sicuri al cento per cento che non ti deluderanno mai, qualsiasi cosa dicano o facciano. E Leo, per me, è una di quelle, mano sul fuoco. E io con la mano ci lavoro.”

Giacomo Bevilacqua (1983) fumettista italiano

Origine: Citato in Paolo Pegoraro, Leonardo "Leo" Ortolani: credere è un "Fletto i muscoli e sono nel vuoto", come fa http://www.famigliacristiana.it/articolo/leonardo-leo-ortolani-credere-e-saltare-nel-vuoto-come-fa-rat-man.aspx, Famiglia Cristiana.it, 8 dicembre 2016

Argomenti correlati