Origine: Citato in G. B. Garassini e Carla Morini, Gemme, classe 5 maschile, Sandron, Milano [post. 1911].
“O patria, o cara patria, alfin ti veggo! | L'esule ti saluta | Dopo sì lunga assenza; | Il tuo fiorente suolo | Bacio, e ripien d'amore | Reco il mio voto a te, col braccio e il core! | O tu, Palermo, terra adorata, | De' miei verdi anni – riso d'amor, | Alza la fronte tanto oltraggiata, | Il tuo ripiglia – primier splendor! | Chiesi aita a straniere nazioni, | Ramingai per castella e città: | Ma, insensibili ai fervidi sproni, | Rispondeano con vana pietà!”
| Siciliani! ov'è il prisco valor? | Su, sorgete a vittoria, all'onor! (da Les vêpres siciliennes, Procida, atto secondo, scena I, 13 giugno 1855)
Argomenti
patria , esule , sprone , core , adorato , voto , riso , bacio , suolo , non-voto , castello , splendore , siciliano , assenza , straniero , bracco , saluto , salute , braccio , giugno , nazione , scena , vittoria , fronte , atto , valor , valore , chiesa , terra-terra , fai-da-te , secondo , terra , amore , dopo , tanto , ripieno , città , pietàEugène Scribe 3
scrittore, drammaturgo e librettista francese 1791–1861Citazioni simili
“Dove che venga l'esule | Sempre ha la patria in cor.”
str. 1
“Sul patrio suolo, vinti i torvi Imperi | la Pace non trovò | né oppressi, né stranieri.”
La leggenda del Piave
1966, p. 260
Dizionario filosofico