Frasi su fabbricazione

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema fabbricazione, essere, grande, prodotto.

Frasi su fabbricazione

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“Prendiamo l'agricoltura come fattore fondamentale e ci serviamo dei capitali accumulati attraverso l'agricoltura per edificare progressivamente l'industria e trasformare in breve tempo il Kampuchea in un paese agricolo moderno, poi in un paese industriale, attenendoci fermamente alla linea di indipendenza, di sovranità e di contare fondamentalmente sulle nostre forze. […] Il nostro obiettivo è di mettere in campo, consolidare e sviluppare progressivamente i complessi industriali e artigianali di grandi, medie e piccole dimensioni, a Phnom Penh, nelle altre zone, regioni, distretti e nelle cooperative. […] Nell'immediato il nostro obiettivo principale (nell'educazione, ndr) è l'eliminazione dell'analfabetismo. Nella vecchia società vi erano delle scuole e licei e un certo numero di facoltà ma in campagna il 75% della popolazione, in particolare i contadini poveri e medio poveri non sapevano né leggere né scrivere, e anche in città il 60% dei lavoratori erano analfabeti. Attualmente, appena due anni dopo la liberazione, solo il 10% della popolazione è analfabeta (oggi è di nuovo il 50%, ndr). […] Abbiamo sviluppato e svilupperemo delle reti sanitarie creando dei centri ospedalieri e dei centri di fabbricazione dei medicinali in tutte le cooperative e nella capitale. […] La salute del nostro popolo ha conosciuto un miglioramento considerevole. Abbiamo eliminato definitivamente le malattie sociali e la tossicomania.”

Pol Pot (1925–1998) politico e rivoluzionario cambogiano

da un discorso del 1977

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“«Il tuo dogma, la tua tirannia dell'ideale, hanno prosciugato la gioventù degli uomini. Sotto il dispotismo, i bambini nascono vecchi. Basta guardare i loro occhi e le loro bocche in quelle immagini dalla Romania. E se l'America è infantile, e forse lo è, che difetto fortunato! Fontana di giovinezza? La speranza dei conquistatori si è forse trasformata in Coca-Cola. Ma frizza!»
«Fa marcire i denti. Gesuita che sei. Gesuita casuista. […] Carlo, siamo una specie assassina, avida, impura. Ma abbiamo prodotto Platone e Schubert, per riprendere i tuoi esempi, Shakespeare e Einstein. Di conseguenza ci sono differenze di valore fra le imprese umane. Credo: che è intrinsecamente meglio che un essere umano sia ossessionato da un problema algebrico, da un canone di Mozart o da una composizione di Cézanne, piuttosto che dalla fabbricazione di automobili o dal mercato azionario. Che un insegnante, un erudito, un pensatore, persino, Dio mi perdoni, un prete è quasi incommensurabilmente più prezioso e vicino alla dignità della speranza di un campione di pugilato, di un piazzista o di un magnate dei detersivi. Credo ancora: che il mistero del genio creativo e analitico è proprio questo, un mistero, e che è concesso a pochissimi. Ma che gli esseri più umili possono essere risvegliati, resi attenti alla sua presenza e esposti alle sue esigenze.”

George Steiner (1929–2020) scrittore e saggista francese

cap. VIII, p. 65
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“Come testimone delle conseguenze umane dei brutali bombardamenti aerei – tra cui la decapitazione delle vittime, con le loro parti interne sparse come festoni sugli alberi e sui campi – non mi sorprende che ancora una volta venga calpestata la memoria e la storia. Un esempio significativo è l’ascesa al potere di Pol Pot e dei suoi Khmer Rossi, che ha molto in comune con l’odierno Stato Islamico (ISIS) in Iraq e in Siria. Anche loro erano spietati medievalisti che hanno iniziato come una piccola setta. Anche loro erano il prodotto di un disastro di fabbricazione americana, quella volta in Asia.”

John Pilger (1939) giornalista australiano

Variante: Come testimone delle conseguenze umane dei brutali bombardamenti aerei – tra cui la decapitazione delle vittime, con le loro parti interne sparse sugli alberi e sui campi – non mi sorprende che ancora una volta si denigrino la memoria e la storia. Un esempio significativo è stata l’ascesa al potere di Pol Pot e dei suoi Khmer Rossi, che ha molto in comune con l’odierno Stato Islamico (ISIS) in Iraq e in Siria. Anche loro erano spietati medievalisti che hanno iniziato come una piccola setta. Anche loro erano il prodotto di un disastro di fabbricazione americana, quella volta in Asia.

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“La narrazione si situa sempre dopo, mai prima, di un atto critico; ecco perché la continua presenza del saggista Mann, la sua ironia culturale, possono essere tanto indisponenti, far sospettare la fabbricazione. Paragonatelo a Cechov, a Joyce, a Proust, a Kafka; vi parrà un filisteo.”

Franco Fortini (1917–1994) saggista, critico letterario e poeta italiano

Origine: Da Due ritorni, in Verifica dei poteri. [Scritti di critica e di istituzioni letterarie], Il Saggiatore, 1969 (Einaudi, 1989); poi in Saggi ed epigrammi, 2003.