Frasi su tardi
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“Verklovsky, ministro della guerra di Kerensky, dichiarò più tardi a proposito di Kornilov che era un cuor di leone con una testa di montone.”

Lev Trotsky (1879–1940) politico e rivoluzionario russo

Origine: Storia della rivoluzione russa, pp. 278-279

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“Quando ero bambina pensavo a sposarmi. Più tardi mi sarebbe piaciuto fare il medico, ma non inserita nella riforma sanitaria attuale.”

Susanna Agnelli (1922–2009) imprenditrice, politica e scrittrice italiana

Origine: Dall'intervista Susanna Agnelli http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,16/articleid,1028_01_1983_0144_0016_22508738/, La Stampa, 19 giugno 1983.

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“Temo che se la proprietà non saprà spogliarsi liberamente, presto o tardi sarà violentemente compromessa.”

Frédéric Ozanam (1813–1853) storico e giornalista francese

Ad Alexandre Dufieux, Parigi, 31 maggio-2 giugno 1848, p. 309
Lettere

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“Prenditi cura dei sentimenti che una persona prova per te: ti renderai quasi sempre conto del suo valore, quando è troppo tardi.”

Prevale (1983) disc jockey, produttore discografico e conduttore radiofonico italiano

Origine: prevale.net

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“Non è mai troppo tardi per ricominciare, reinventarsi e realizzare un futuro come e con chi vuoi.”

Prevale (1983) disc jockey, produttore discografico e conduttore radiofonico italiano

Origine: prevale.net

“Cammino Senza Di Te

È già tardi, in questi fili 
di giorni sbiaditi senza sale, 
che al mio fianco lentamente camminano in silenzio a farmi ombra, 
senza ascoltare il cuore che piange, 
senza un sorriso a illuminarmi il viso, una carezza a scaldarmi la pelle, 
senza parlarmi di te e dei tuoi occhi, 
di quanto manchino in queste ore! 
Ormai cammino con il mio riflesso 
tra le tue preferite vie in fiore 
nei giorni d'estate, 
e le strade deserte d'inverno 
sotto la neve che imbiancava. 
La primavera era la tua festa 
nei campi d'ulivo, seduta sulla panca, 
paziente restavi a osservarla. 
L’autunno, la tua malinconia, 
tingeva di giallo e bronzo 
le foglie rosse del nostro giardino, 
e in ogni ricordo che scrivevi, 
per restituirlo alla sensibilità 
del cuore tra le pieghe dell'anima, 
c'era il timbro del sentimento. 
E in quei tramonti senza un perché, 
le tue cantilene sui tuoi gioielli 
più preziosi che sfoggiavi 
con orgoglio, i nostri splendidi figli, 
appesi al futuro che tesse in segreto 
i loro destini a noi sconosciuti,
che nelle notti tra le tue preghiere, 
nelle tue lacrime imprigionate, 
una luce di purezza d'animo, 
erano speranza sul tuo volto sincero! 
Oh cara, stanchi e tristi, senza respiro 
di felicità a lasciarci volare
sull'oceano d'amore,
i miei passi vagabondi seminano vento di tempesta dietro di me, 
senza rumori di rassegnazioni. 
Ti sei vestita di perle d'anima 
per addormentarti, ormai matura 
nei tuoi anni di spine e vittorie, 
nelle braccia del sonno eterno, 
verso la valle della libertà eterna. 
E io qui, ancora in questa giungla 
del tempo che squarcia e rattoppa ferite sul cuore che brucia sempre, 
soltanto questo amore nel mio petto. 
Amore mio, fedele colomba bianca, 
le tue ali sono le mie lacrime, 
ma il ricordo della tua essenza 
è la coltre che scalda l'anima 
nel fiore d'amore per te, 
che sulla tua tomba 
di freddo marmo adagio piano 
per non farti mancare mai 
il frastuono in tormenta d'amore 
nel sacrificio del silenzio rotto 
in ogni petalo che appassisce,
ma rinsavisce nell'eterno cielo 
nelle tue mani che un giorno rivedrò. 

Laura Lapietra ©”