Albert Einstein: Frasi popolari (pagina 16)

Frasi popolari di Albert Einstein · Leggi le ultime citazioni e frasi celebri nella raccolta
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“[Riferito alla meccanica quantistica] Quest'orgia impregnata di epistemologia dovrebbe esaurirsi. Ma senza dubbio sorridi di me e pensi che, dopotutto, molte giovani mignotte diventano vecchie bigotte, e che più di un giovane rivoluzionario diventa un vecchio reazionario.”

Origine: Da una lettera a Erwin Schrödinger, 19 giugno 1935, Archivio Einstein 22-47.
Origine: Citato in Walter Isaacson, Einstein: [la sua vita, il suo universo], p. 438

“Per quanto riguarda Mach, è bene distinguere tra l'influenza che ebbe in generale e quella che esercitò su di me in particolare. Mach ha compiuto significative ricerche sperimentali (ad esempio, la scoperta delle onde d'urto, basata su un metodo ottico veramente geniale); ma non di questo vogliamo discutere, bensì di come influenzò la visione generale dei concetti di base della fisica. In questa prospettiva il suo grande merito sta, a mio parere, nell'aver allentato il dogmatismo che dominava in quell'ambito nei secoli XVIII e XIX. Egli ha cercato di mettere in luce, specialmente nei campi della meccanica e della teoria del calore, il modo in cui i concetti hanno avuto origine dall'esperienza; Mach sosteneva in maniera convincente l'opinione che finanche i più basilari tra i concetti fisici si fondano sui dati empirici e, da un punto di vista logico, non sono in alcun modo necessari. Evidenziando come nella fisica siano cruciali i problemi connessi ai concetti di base, più che quelli d'ordine logico-matematico, egli ha esercitato un'influenza particolarmente salutare. Il suo punto debole stava, a mio modo di vedere, nel considerare l'attività scientifica all'incirca un semplice «mettere ordine» nei materiali empirici. Egli, insomma, non rese giustizia all'elemento di libera volontà costruttiva presente nella formazione dei concetti. Riteneva, in certo modo, che all'origine delle teorie vi fossero «scoperte» e non «invenzioni», spingendosi addirittura a vedere, nelle sensazioni, unità costitutive del mondo reale piuttosto che semplici oggetti di comprensione; pensava di poter colmare in tal modo lo iato fra psicologia e fisica. Fosse stato coerente fino in fondo, avrebbe dovuto rifiutare non solo l'atomismo, ma l'idea stessa d'una realtà fisica.”

6 gennaio 1948; pp. 689-690
Lettere a Michele Besso

“La maggior parte degli insegnanti perdono tempo a fare domande che mirano a scoprire ciò che l'alunno non sa, mentre la vera arte del fare domande mira a scoprire ciò che l'alunno sa o che è capace di sapere.”

Origine: Nel 1920; citato in Alexander Moszowski, Conversation with Einstein, Horizon Press, New York, 1970, p. 65.
Origine: Pensieri di un uomo curioso, p. 69

“La nostra morte non è una fine se possiamo vivere nei nostri figli e nella giovane generazione. Perché essi sono noi: i nostri corpi non sono che le foglie appassite sull'albero della vita.”

Origine: Da una lettera alla vedova di Heike Kamerlingh Onnes, 25 febbraio 1926; Archivio Einstein 14-389.
Origine: Pensieri di un uomo curioso, p. 87

“Innamorarsi non è certo la cosa più sciocca che fa la gente; però la forza di gravità non c'entra per niente!”

Origine: Frase annotata su una lettera ricevuta nel 1933. L'autore della lettera scrisse che la terra girava a una velocità talmente alta da apparire ferma e che, a causa della forza di gravità, gli uomini a volte poggiavano i piedi sulla terra, a volte la testa, a volte si ritrovavano ad angolo retto, verso destra o sinistra. Per questo si chiedeva se la gente si innamorava o faceva altre stranezze di questo tipo proprio quando era capovolta, a testa in giù. Il lato umano, p. 51.
Origine: Il lato umano, p. 52

“L'eletto del popolo eletto.”

Origine: Pensieri di un uomo curioso, p. 60

“[Su Albert Schweitzer] È l'unico occidentale che abbia avuto sull'attuale generazione un'influenza morale paragonabile a quella di Gandhi. Come nel caso di Gandhi, la portata della sua influenza è dovuta soprattutto all'opera esemplare alla quale ha dedicato la vita.”

Origine: Dal una dichiarazione inedita del 1953 destinata in origine al libro Mein Weltbild (Come io vedo il mondo); citato in Jamie Sayen, Einstein in America, Crown, New York, 1985, p. 296.
Origine: Pensieri di un uomo curioso, p. 59