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Frasi di Martin Amis
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Martin Louis Amis è uno scrittore e saggista britannico.

Figlio del prolifico scrittore Kingsley Amis, Amis è autore di alcune delle opere più importanti e conosciute della letteratura postmoderna inglese.

Profondamente influenzato, oltre che dal padre, dall'opera di Vladimir Nabokov, Saul Bellow, James Joyce ed Elmore Leonard , ha ispirato con il suo particolare ed originale stile narrativo un'intera generazione di scrittori inglesi, compresi Will Self e Zadie Smith.

I suoi romanzi più conosciuti, e maggiormente apprezzati dai critici, sono Il dossier Rachel , Altra gente. Un racconto del mistero , Money , Territori londinesi e La freccia del tempo . Quest'ultimo, scritto come autobiografia di un medico che partecipò alle torture ai danni degli Ebrei durante l'Olocausto, e che è stato candidato per Booker Prize nel 1991, fece notizia sia per la sua tecnica inusuale , sia per il suo tema.

Vive e lavora tra Londra e l'Uruguay ed è sposato in seconde nozze con la scrittrice Isabel Fonseca.

Nel 2013 propone di installare cabine telefoniche agli angoli delle strade, destinate alla eutanasia programmata degli anziani, per risolvere il problema dell'invecchiamento della popolazione nei paesi avanzati. La provocatoria proposta riceve dure critiche.

Nel 2018 è uscito il film London Fields, per la regia di Mathew Cullen, tratto dall'omonimo romanzo, a cui ha anche contribuito alla stesura della sceneggiatura. Wikipedia  

✵ 25. Agosto 1949   •   Altri nomi Martin Louis Amis
Martin Amis photo
Martin Amis: 152   frasi 0   Mi piace

Martin Amis frasi celebri

“La matematica degli scacchi è molto interessante, perché dopo 4 mosse da entrambe le parti le possibilità si contano già a miliardi. È il gioco da tavolo per eccellenza. In qualche rara occasione si intravede una combinazione che un grande maestro coglierebbe a prima vista, e improvvisamente la scacchiera sembra tremendamente ricca – sembra che brulichi di possibilità. E tutti i grandi giocatori sono animati dalla volontà di combattere: hanno tutti l'istinto del killer.”

Martin Amis

Origine: Citato in Neil MacGregor, Civiltà degli scacchi http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/09/04/civilta-degli-scacchi.html, la Repubblica, 4 settembre 2012.

“Non è affatto chiaro come l'idea del paradiso-via-inferno [cioè il comunismo] abbia potuto sopravvivere a un solo istante di riflessione. Proviamo a immaginare che il "paradiso" promesso da Trockij sorgesse improvvisamente dal mucchio di macerie del 1921. Sapendo che per crearlo erano state sacrificate milioni di vite, chi avrebbe voluto abitarlo? Un paradiso a quel prezzo non è un paradiso. I mezzi determinano i fini, è stato detto, ma in Urss i mezzi sono stati l'unica cosa che si sia stati in grado di raggiungere. Esiste una contraddizione dentro la contraddizione: l'utopista militante, il perfettibilizzatore, nutre già in partenza una risentita rabbia verso l'evidenza della imperfettibilità umana. Nadezda Mandel'stam parla della "satanica" arroganza dei bolscevichi. La loro è anche un'infernale insicurezza e ostilità, un'infernale disperazione.”

Martin Amis

Origine: Da Koba il Terribile, Einaudi; citato in Stenio Solinas, Che vergogna l'Europa: i crimini staliniani pesano meno della Shoah http://www.ilgiornale.it/interni/che_vergogna_leuropa_crimini_staliniani_pesano_meno_shoah/24-12-2010/articolo-id=495687, il Giornale, 24 dicembre 2010.

“La legge del 7 aprile 1935 era la cristallizzazione dello stalinismo "maturo". Cercate di immaginare la massa del guantone con cui Stalin vi colpiva in faccia, immaginate la massa.”

Martin Amis

citato ibidem

“Le armi sono come i soldi; nessuno ne ha mai abbastanza.”

Martin Amis

Origine: Da I mostri di Einstein.

“Le pallottole non possono essere chieste indietro. Non potevano non essere inventate. Ma possono essere tolte dai fucili.”

Martin Amis

da I mostri di Einstein

“Qualcuno ci sorveglia mentre scriviamo. La madre. Il maestro. Shakespeare. Dio.”

Martin Amis

Origine: Da London Fields, Vintage Books, 1991, p. 397.

Martin Amis Frasi e Citazioni

“Dove saremmo Tod e io senza il gabinetto? Dove saremmo senza tutta la spazzatura?”

Martin Amis libro La freccia del tempo

Time's Arrow

“Evidentemente è questa la caratteristica della città contemporanea. Puoi aver voglia di lavorarci. Ma nessuno si aspetta seriamente che tu ci viva.”

Martin Amis libro La freccia del tempo

Time's Arrow

Aspetto

“Senza mai guardare dove sta andando, la gente si muove attraverso qualcosa di predisposto, armata di bugie. Non vede l'ora di raggiungere luoghi dai quali è appena tornata, o si rammarica di aver fatto cose che non ha ancora fatto. Signori delle bugie e della spazzatura - di ogni sorta di merda e di spazzatura.

[…]

Lo prendiamo ancora in culo ogni mattina come tutti gli altri - ma in questi giorni la cosa finisce in un baleno.”

Martin Amis libro La freccia del tempo

Time's Arrow

“Era novembre. Gli umani si erano fatto crescere cappotti invernali e gli alti edifici tremavano nella stretta soffocante degli equilibri tra le diverse tensioni.”

Martin Amis libro La freccia del tempo

Time's Arrow

“La città - è la città che dovrà guarirli, con lame di coltello e automobili, manganelli, colpi d'arma da fuoco. I cavi allentati e le pericolose costruzioni in muratura della città telecinetica.”

Martin Amis libro La freccia del tempo

Time's Arrow

“Tod ama le folle. Nelle folle puoi essere un capo senza che nessuno se ne accorga.

[…]

Con estasi e con sollievo si annulla nell'unità più grande, nella massa incandescente”

Martin Amis libro La freccia del tempo

Time's Arrow

“Perché piangono gli uomini? Per colpa delle lotte e delle gesta e della maratona delle promozioni, perché vogliono la mamma, perché restano ciechi anche col passar del tempo, per colpa di tutte le erezioni che debbono inventarsi sul più bello dal nulla, per colpa di tutto ciò che hanno fatto. Perché non possono più essere felici o tristi – solo sbronzi o pazzi. E perché non sanno che pesci pigliare quando sono svegli.
E poi c'è l'informazione, che arriva di notte.”

Martin Amis libro The Information

The Information

Sugli pazzi , Notte , Tempo , Sugli uomini

“Quando arriva il successo per uno scrittore inglese, questi si procura una nuova macchina da scrivere. Quando il successo arriva per uno scrittore americano, si procura una nuova moglie.”

Martin Amis

Origine: Da The Moronic Inferno and Other Visits to America.

Inferno , Macchine , Successo

“Natale è il periodo in cui tutte le ragazze parlano solo di cose belle, di cose calde.”

Martin Amis

Origine: Da Money; citato in Aa.Vv., Pensieri di Natale, a cura di Luigi La Rosa, BUR, Milano, 2005, p. 23. ISBN 88-17-00896-6

Natale , Ragazza

“Tutti noi siamo tenuti insieme dalle parole, e quando le parole ci abbandonano non rimane più molto.”

Martin Amis

Origine: Da "L'inglese del re", in L'attrito del tempo, Einaudi, 2019, traduzione di Federica Aceto. Citato in Come polvere https://www.ilpost.it/2019/05/29/attrito-del-tempo-martin-amis/,

Martin Amis: Frasi in inglese

“Like all obsessions, Ballard's novel is occasionally boring and frequently ridiculous. The invariance of its intensity is not something the reviewer can easily suggest. Ballard is quite unlike anyone else; indeed, he seems to address a different - a disused - part of the reader's brain. You finish the book with some bafflement and irritation. But this is only half the experience. You then sit around waiting for the novel to come and haunt you. And it does.”

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Martin Amis

Review of The Day of Creation by J. G. Ballard, p. 109
The War Against Cliché: Essays and Reviews 1971-2000 (2001)

“Nowadays every business in America says how warm it is and how much it cares — loan companies, supermarkets, hamburger chains.”

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Martin Amis

"Hugh Hefner" (1985)
The Moronic Inferno and Other Visits to America (1986)

“Words are not deeds. In published poems — we think first of Eliot's "Jew", words edge closer to deeds. In Céline's anti-Semitic textbooks, words get as close to deeds as words can well get. Blood libels scrawled on front doors are deed.
In a correspondence, words are hardly even words. They are soundless cries and whispers, "gouts of bile," as Larkin characterized his political opinions, ways of saying, "Gloomy old sod, aren't I?" Or more simply, "Grrr."
Correspondences are self-dramatizations. Above all, a word in a letter is never your last word on any subject. There was no public side to Larkin's prejudices, and nothing that could be construed as a racist — the word suggest a system of thought, rather than an absence of thought, which would be closer to the reality, closer to the jolts and twitches of self response.”

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Martin Amis

"Political Correctness: Robert Bly and Philip Larkin" (1997)

“Just as a Philistine does not on the whole devote his life to his art, so a misogynist does not devote his inner life to women. Larkin's men friends devolved into pen-pals. Such intimacies as he shared, he shared with women.”

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Martin Amis

"Political Correctness: Robert Bly and Philip Larkin" (1997)

“Someone watches over us when we write. Mother. Teacher. Shakespeare. God.”

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Martin Amis libro London Fields

London Fields (1989)

“Every writer hopes or boldly assumes that his life is in some sense exemplary, that the particular will turn out to be universal.”

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Martin Amis

The Observer [London] (30 August 1987)

“They can't ban or burn Larkin's books. What they can embark on is the more genteel process of literary demotion.”

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Martin Amis

"Political Correctness: Robert Bly and Philip Larkin" (1997)

“What is the only provocation that could bring about the use of nuclear weapons? Nuclear weapons. What is the priority target for nuclear weapons? Nuclear weapons. What is the only established defense against nuclear weapons? Nuclear weapons. How do we prevent the use of nuclear weapons? By threatening to use nuclear weapons. And we can't get rid of nuclear weapons, because of nuclear weapons. The intransigence, it seems, is a function of the weapons themselves.”

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Martin Amis libro Einstein's Monsters

"Introduction: Thinkability"
Einstein's Monsters (1987)

“Being inoffensive, and being offended, are now the twin addictions of the culture.”

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Martin Amis

"First Lady on Trial" The Sunday Times [London] (17 March 1996) (Online text in PDF format) http://www.martinamisweb.com/commentary_files/ma_takesavillage.pdf#search=%22%22now%20the%20twin%20addictions%20of%20the%20culture%22%22

“What is the deep background on the deep male? From 100,000 BC until, let's say, 1792 — Mary Wollstonecraft and her Vindication of the Rights of Women — there was simply the man, whose main characteristics was that he got away with everything. From 1792 until about 1970, there was, in theory anyway, the "enlightened" man, who, while continuing to get away with everything, agreed to meet women to talk about talks which would lead to political concessions. Post-1970, the enlightened man became the new man, who isn't interested in getting away with anything, who believes, indeed, that the female is not merely equal to the male but is his plain superior.”

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Martin Amis

"Political Correctness: Robert Bly and Philip Larkin" (1997)

“Not many people know this, but on top of writing regularly for every known newspaper and magazine, Anthony Burgess writes regularly for every unknown one, too. Pick up a Hungarian quarterly or a Portuguese tabloid - and there is Burgess, discoursing on goulash or test-driving the new Fiat 500. 'Wedged as we are between two eternities of idleness, there is no excuse for being idle now.' Even today, at seventy, and still producing book after book, Burgess spends half his time writing music. He additionally claims to do all the housework.”

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Martin Amis

Opening paragraph of his review of Little Wilson and Big God: Being the First Part of the Confessions of Anthony Burgess, p. 123
The War Against Cliché: Essays and Reviews 1971-2000 (2001)

“When success happens to an English writer, he acquires a new typewriter. When success happens to an American writer, he acquires a new life.”

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Martin Amis

"Kurt Vonnegut" (1983)
The Moronic Inferno and Other Visits to America (1986)

“America has had much more respect for its writers because they had to define what America was. America wasn't sure what it was.”

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Martin Amis

Interview with Robert Birnbaum (8 December 2003) http://www.identitytheory.com/interviews/birnbaum135.php

“Laughter always forgives.”

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Martin Amis

"Political Correctness: Robert Bly and Philip Larkin" (1997)

“The 20th century, with its scores of millions of supernumerary dead, has been called the age of ideology. And the age of ideology, clearly, was a mere hiatus in the age of religion, which shows no sign of expiry. Since it is no longer permissible to disparage any single faith or creed, let us start disparaging all of them. To be clear: an ideology is a belief system with an inadequate basis in reality; a religion is a belief system with no basis in reality whatever. Religious belief is without reason and without dignity, and its record is near-universally dreadful. It is straightforward — and never mind, for now, about plagues and famines: if God existed, and if He cared for humankind, He would never have given us religion.”

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Martin Amis

"The voice of the lonely crowd" (2002)

“Beautifully written... the webs of imagery that Harris has so carefully woven... contains writing of which our best writers would be proud... there is not a singly ugly or dead sentence...”

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Martin Amis

or so sang the critics. Hannibal is a genre novel, and all genre novels contain dead sentences - unless you feel the throb of life in such periods as 'Tommaso put the lid back on the cooler' or 'Eric Pickford answered' or 'Pazzi worked like a man possessed' or 'Margot laughed in spite of herself' or 'Bob Sneed broke the silence.' What these commentators must be thinking of, I suppose, are the bits when Harris goes all blubbery and portentous (every other phrase a spare tyre), or when, with a fugitive poeticism, he swoons us to a dying fall: 'Starling looked for a moment through the wall, past the wall, out to forever and composed herself...' 'It seemed forever ago...' 'He looked deep, deep into her eyes...' 'His dark eyes held her whole...' Needless to say, Harris has become a serial murderer of English sentences, and Hannibal is a necropolis of prose.
Review of Hannibal by Thomas Harris, p. 240
The War Against Cliché: Essays and Reviews 1971-2000 (2001)

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