“Dillo di nuovo e lo farò, Susan. Non so se è una promessa o un avvertimento o tutte e due le cose insieme, ma… dillo di nuovo e lo farò."
Non c'era bisogno di chiedergli a che cosa alludesse. Le sembrò che il terreno si muovesse e più tardi avrebbe riflettuto che per la prima e unica volta in vita sua aveva avuto la sensazione precisa del ka, un vento che giungeva non dal cielo ma dal sottosuolo. Mi ha raggiunta, infine, pensò. Il mio ka, nel bene o nel male.
"Roland!"
"Sì, Susan."
Gli appoggiò la mano sotto la fibbia della cintura e strinse, senza mai distogliere gli occhi da quelli di lui.
"Se mi ami, amami"
"Aye, signora. Ti amo."
Roland si sbottonò la camicia confezionata in una parte del Medio-Mondo che lei non avrebbe mai visto e la prese tra le braccia.”

—  Stephen King

p. 309

Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia
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Stephen King 417
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“Roland era ben diverso dalla creatura indomita in cui sarebbe maturato, ma i semi di quella tenacia c'erano già, piccoli semi duri che a tempo debito sarebbero cresciuti in alberi con radici profonde… e frutti amari. In quel momento uno di quei semi si aprì e spedì verso l'alto la prima lama affilata.
Ciò che è stato impegnato si può disimpegnare e ciò che è stato fatto si può disfare. Nulla è sicuro, ma… io la voglio.
Sì. Tale era l'unica certezza nel suo animo e bene lo sapeva quanto bene conosceva il volto di suo padre: la voleva. Non nel modo in cui aveva voluto la prostituta quando si era sdraiata nuda sul letto con le gambe aperte e lo aveva guardato da sotto le palpebre abbassate, ma nel modo in cui desiderava cibo quando aveva fame e acqua quando aveva sete. Nel modo, pensava, in cui voleva trascinare il corpo impolverato di Marten dietro il cavallo per la Via Maestra di Gilead come ricompensa per ciò che l'incantatore aveva fatto a sua madre.
La voleva. Voleva Susan.
Roland si girò sul fianco, chiuse gli occhi e si addormentò. Il suo riposo fu leggero e illuminato dalla rudimentale poetica che solo i sogni di adolescenti possiedono, sogni in cui l'attrazione fisica e l'amore romantico s'incontrano e risonano come mai accadrà nella realtà. In quelle visioni di desiderio Susan Delgado posava e riposava le mani sulle spalle di Roland e baciava e ribaciava la sua bocca, gli diceva e ripeteva di andre a lei per la prima volta, stare con lei per la prima volta, vederla per la prima volta, vederla molto bene.”

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p. 162

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Variante: Emergere da un Abisso, e rientrarci – questa è la Vita, non è vero, Cara? (a Susan Gilbert Dickinson, tardo 1885, 1024)

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