“In Cambogia, un paese che sulla carta geografica sta tra il Vietnam e la Thailandia, fra lo n e lo zero nel quadro dei tempi, c'è la magica città di Angkor, dove viveva, una volta, la potente razza Khmer.
Nel milleottocento un esploratore francese riscoprì, sepolta nella giungla, la città di Angkor, che fu successivamente riportata alla luce da alcuni archeologi francesi.
Gli abitanti, discendenti dai Khmers, avevano due teorie sull'origine della città: una, che fosse stata costruita dai giganti e l'altra, che la città fosse sorta dal nulla, al tempo della creazione del mondo.
Sull'argomento, Maurice Wiggin, nell'edizione del Sunday Times del primo ottobre millenovecentosessantacinque, scriveva: "Riuscirono i cittadini di Angkor a realizzare il futuro progettato? A stento, perché se sembrarono adattarsi, volgendosi di prammatica dall'Induismo al Buddismo, lo fecero solo per sopravvivere. (Di loro non restano che le più impressionanti rovine del mondo). E i grandi re dei Khmers non sono che polvere."”
Jerry Cornelius: Programma finale, Incipit
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scrittore britannico 1939Citazioni simili

It seems that Pol Pot imagined himself as an heir to the empire of Angkor Wat, whose kings ruled from these temples in the tenth century. In Khmer Rouge ideology, communism was seldom mentioned. Instead, there was the "angka" or "organisation", which demanded slavery in an agrarian society without towns or machines.
Variante: Sembra che Pol Pot si vantava da erede dell'impero di Angkor Wat, i cui re regnavano su questi templi durante il decimo secolo. Nell'ideologia dei Khmer Rossi, il comunismo veniva appena menzionato. Invece, c'era «Angka», ovvero «l'Organizzazione», che insisteva sulla schiavitù in una società agraria senza città o macchine.
da cui prese il nome il Valdemone
Origine: Da Quei siciliani lombardi investiti dalla frana http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/02/25/quei-siciliani-lombardi-investiti-dalla-frana.html, la Repubblica, 25 febbraio 2010, edizione Palermo, p. 1.
“Più è grande la città più piccoli sono i suoi abitanti.”

Origine: Il mio primo viaggio, p. 141