“Una lettera aperta, in presa diretta sulle periferie del mondo, ecco che cos'è quest'uomo. Una lettera aperta che arriva con scelta di tempo perfetta, esatta, millimetrica. Frère Charles de Foucauld, le petit frère Charles, è lui una lettera aperta ai molti uomini e donne, apparentemente invisibili, che hanno conservato la fede – molto speciale – nel lavoro evangelico del seme. Quella dedizione che si consuma nella passione per l'umano fin dentro le viscere della terra abitata dalla nostra specie, così tenera quando è tenera, così dura quando è dura. Si tratta del gusto per quella miracolosa tenacia – non plateale, non arrogante, non violenta, eppure invincibile – del filo vivo che è l'origine divina dell'umano capace di filtrare il deserto, l'asfalto, le macerie, le immondizie persino. Le parti più popolate dell'odierna città dell'uomo.”

Origine: Da Avvenire, 13 novembre 2005.

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia

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“Un cuore senza segretezza è come una lettera aperta. (da La riservatezza è il coronamento della capacità, p. 114)”

Baltasar Gracián (1601–1658) gesuita, scrittore e filosofo spagnolo

Oracolo manuale e arte di prudenza

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“[A Charles Brown] Mi riesce difficile dirti addio anche per lettera. Sono sempre stato goffo nel fare l'inchino.”

John Keats (1795–1821) poeta inglese

da Lettera a Charles Brown, 30 novembre 1820

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“Ho scoperto che cos'è il punto G delle donne… È l'ultima lettera di shopping.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2007
Origine: Durante la Fiera dell'antiquariato a Verona; citato in "Il punto G delle donne è l'ultima lettera di shopping" http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/politica/berlusconi-punto-g/berlusconi-punto-g/berlusconi-punto-g.html, Repubblica.it, 3 novembre 2007.

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“Non si dovrebbero lasciare specchi appesi nelle proprie stanze più di quanto si debbano lasciare in giro libretti di assegni aperti o lettere in cui si confessano orrendi delitti.”

Virginia Woolf (1882–1941) scrittrice, saggista e attivista britannica

Origine: Citato in Guillaume Musso, Central Park, traduzione di Sergio Arecco, Bompiani, 2016, p. 278.

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