“I vostri comunisti italiani sapevano perfettamente di schierarsi dalla parte dei nostri comunisti che erano dei perfetti nazisti, per i quali però non c’è ancora stato un processo come quello di Norimberga. Abbiamo avuto persone in galera, gente ammazzata per questo. Allora l’Italia era parte della Nato e i missili sovietici erano puntati contro l’Italia. Gli italiani che arrivavano a collaborare con il KGB è come se avessero collaborato con il nemico, dal quale ricevevano soldi e una formazione speciale per confezionare bombe, preparare attentati, alimentare il terrorismo, falsificare i documenti, modificare i tratti del volto, eccetera. Io voglio che vadano in prigione, o che perlomeno compaiano davanti a un giudice che possa decidere.”

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 17 Febbraio 2020. Storia

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“Noi con la P2 avevamo l'Italia in mano. Allora c'era l'Esercito, Guardia di Finanza, Polizia: erano nettamente comandate da tutta gente della loggia massonica P2. […] Noi non abbiamo mai voluto attaccare e non si poteva attaccare, però eravamo una sentinella perché non emergesse il Partito Comunista.”

Licio Gelli (1919–2015) faccendiere e giornalista italiano

dall'intervista di Klaus Davi del 4 dicembre 2008; video disponibile su Youtube.com http://it.youtube.com/watch?v=5KkcLZrP8dE#t=2m0s

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“Fu una pulizia etnica, bisognava far fuori gli italiani: allora si chiamarono fascisti e si ammazzarono, e si buttarono nelle foibe. Questo avvenne dopo la fine della guerra, sia chiaro. Perché gli orrori di guerra, non dico che siano giustificabili, ma sono comprensibili, la guerra è di per sé stessa un orrore. No, queste… le foibe furono un'infamia commessa dopo la Liberazione, dopo la fine della guerra, e purtroppo vi hanno collaborato parecchi comunisti italiani, alcuni dei quali non solo sono ancora a piede libero, pur essendo vivi, ma ricevono delle pensioni di Stato. Ricevono delle pensioni di Stato. Però io ti posso dire questo: che come testimone oculare io ho visto anche in Croazia delle cose, da parte degli italiani, su cui è meglio sorvolare. Perché anche noi le abbiamo commesse, perché la guerra le comporta, questo è fatale, ecco. Quindi non facciamo tanto i moralisti. […] No, questo [tesi sloveno-croata sulla pulizia etnico-culturale da parte degli italiani durante il periodo di occupazione fascista] è assolutamente falso. Pulizie etniche noi non ne abbiamo mai fatte, in nessun Paese occupato. Quando sento dire che noi facemmo anche la pulizia etnica in Etiopia, beh vabbè, mi cascano le braccia. Mi cascano le braccia. Quelle son menzogne infami, di gente o che non sa nulla, o che mente sapendo di mentire. Non è vero. Furono episodi, ma non di pulizia etnica, di rappresaglie.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

dall'intervista al TG2, Massacri delle foibe http://www.youtube.com/watch?v=s9UXM_pKpqY, 6 settembre 1996
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“Nel 2008 c'erano due partiti comunisti, Rifondazione e Comunisti Italiani, che rinunciarono al simbolo per candidarsi con l'Arcobaleno. Poi, nel 2013, finirono con Ingroia. E, nel 2014, con Tsipras. Ora io ho un partito comunista e uso la falce e martello anche se mi dicono che con questo simbolo non supero lo sbarramento. Se ci pensate, però, durante il fascismo i comunisti avevano problemi decisamente più seri dello sbarramento, non trova?”

Marco Rizzo (1959) politico italiano

Variante: Nel 2008 c'erano due partiti comunisti, Rifondazione e Comunisti italiani, che rinunciarono al simbolo per candidarsi con l'arcobaleno. Poi, nel 2013, finirono con Ingroia. E, nel 2014, con Tsipras. Ora io ho un partito comunista e uso la falce e martello anche se mi dicono che con questo simbolo non supero lo sbarramento. Se ci pensate, però, durante il fascismo i comunisti avevano problemi decisamente più seri dello sbarramento, non trova?
Origine: Citato in Tommaso Labate, Dalla falce al Nord. I simboli in soffitta, Corriere della Sera, 12 agosto 2017, p. 12.

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