Origine: Non siamo più povera gente, p. 215
“Lasciatemi riposare dalle mie lunghe fatiche, abbiate rispetto dei miei capelli bianchi … Sono stanco di sentirmi rimproverare la mia condiscendenza, sono stanco di lottare contro i pettegolezzi e contro l'invidia, contro i nemici e contro i nostri. Gli uni mi colpiscono al petto, e fanno un danno minore, perché è facile guardarsi da un nemico che sta di fronte. Gli altri mi spiano alle spalle e arrecano una sofferenza maggiore, perché il colpo inatteso procura una ferita più grave … Come potrò sopportare questa guerra santa? Bisogna parlare di guerra santa così come si parla di guerra barbara. Come potrei riunire e conciliare questa gente? Levano gli uni contro gli altri le loro sedi e la loro autorità pastorale e il popolo è diviso in due partiti opposti … Ma non è tutto: anche i continenti li hanno raggiunti nel loro dissenso, e così Oriente e Occidente si sono separati in campi avversi.”
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Argomenti
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vescovo bizantino 329–389Citazioni simili

“Siamo qui forse appena un po' più stanchi | fieri perché no di quei capelli bianchi.”
da A Clà
Viaggiatore sulla coda del tempo

da Appunti di vita di guerra

“La dolcezza stanca. Frutta e donne acerbe danno più sapore alla vita.”
Xaro Xhoan Daxos
2016, p. 247
I guerrieri del ghiaccio - I fuochi di Valyria - La Danza dei Draghi

da Ad un vecchio Crocifisso, in I Capolavori, U. Mursia, 1979, p. 871