“Il viso di Francesca appare dalla porta.
"Sì?"
"Ci sono due studenti che vengono da Firenze. Vorrebbero parlarle".
La guardo, Non so.
"Va bene. Falli venire". Due giovani ragazzi carini, molto gentili. Uno ha in mano una mela giallo-verde e dice: "Le ho portato questa mela. Viene dalla fattoria di mo padre, sulle montagne, nelle Dolomiti. Sottsass non è un nome delle Dolomiti?" "Sì, lo è. Grazie. Sei delle Dolomiti?" "Sì. E il mio amico è di Bologna. Studiamo all'Università di Firenze. Ma non facciamo niente lì. È un casino. Ci insegnano… non so. Cosa dovrebbero fare i giovani come noi? Tirare bombe molotov oppure stare tranquilli, lavorare, lavorare, lavorare e vendere anima e corpo alla produzione, sposarsi, fare figli ecc.? Ubriacarsi? O cosa?"
"Cristo: non so. Davvero non so. È un problema vostro. È una vostra responsabilità. Andate in giro. Non restate in quella nobile università. Datevi da fare. Non so… Cercate di capire cosa succede…”
Argomenti
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architetto e designer italiano 1917–2007Citazioni simili

citato da L'alluvione di Piero Bargellini di Bernardina Bargellini Nardi, pag. 42

Variante: Il fatto che la mela sia a portata di mano, verde, che mi piaccia, che io la desideri, che mi ispiri piacere, dolore, timore è più importante, più fondamentale a livello filosofico, a livello della conoscenza, del fatto "oggettivo" che la mela sia tale frutto, così composto chimicamente, dotato di peso, di consistenza eccetera. La scienza viene dopo, prima viene il mio sentimento soggettivo di essere nel mondo, il Desein ("l’essere là", "l’esserci").
Origine: Qui l'autore si riferisce agli studi di Fenomenologia.
Origine: Ritrattino di Kant a uso di mio figlio, Capitolo 6, Una breve passeggiata tra i ritrattini di alcuni postkantiani famosi, p. 92