“Lui:"Scusa un attimo. Che lingua stai parlando?" chiesi. Non sono sicuro nemmeno di questo.
Lei: Non è esattamente una lingua straniera: parlo una lingua che solo tu e io possiamo capire. Esiste una lingua così per tutti. […]
Lui: E se le persone sono più di due? come funziona questa storia della lingua?
Lei: Se si è in tre, c'è una lingua per quelle tre persone, e se se ne aggiunge un'altra, la lingua cambia di nuovo. […] Ma se al tuo posto ci fosse seduta una simpatica vecchietta che vive da sola, userei una lingua che sa di solitudine. Con un uomo che sta per andare con una puttana, una lingua che sa di desiderio. Tutto qui.
Lui: E se ci fossimo io, la vecchietta, il tipo che va a puttane, e tu?
Lei: Quanto la fai lunga! […].”
Argomenti
persone , attimo , cambio , chiesa , desiderio , funzione , lingua , nuovo , persona , posto , puttana , scusa , seduta , simpatico , solaio , solitudine , storia , straniero , tipo , uomo , vecchietto , due-giorni , tre-giorniBanana Yoshimoto 137
scrittrice giapponese 1964Citazioni simili

Origine: Il mio primo viaggio, p. 136

da Quando lo spirito...
Racconti e ragionamenti
Origine: Da Die griechische Philosophie, Bremen, 1955, p. 334; citato in epigrafe a Diogene Laerzio, Vite dei filosofi, a cura di Marcello Gigante, Mondadori, Milano, 2009.

“Sono le lingue che fanno i popoli, non i popoli già costituiti che fanno le lingue.”
Ex linguis gentes, non ex gentibus linguae exortae sunt.
Etimologie, o Origini
Lettera a Giovanni Alfredo Cesareo, p. 318
Una Sicilia senza aranci