da Sorga la larva di antico sogno, p. 126
Canti orfici e altri scritti
“Velleità Senza Colore
Flemmatico incedi
come un presagio
di recondita buriana,
e il mio cuore, ignaro,
si tende come vela che attende
il primo colpo di vento
sul profluvio delle palpitazioni.
Le tue pupille ipnotiche
bruciano come abissi
di quercia ardente sulla mia pelle,
scolpiscono sul mio fiato
una fame antica da satollare,
una sete che non osa chiedere nome
nel crepuscolo dell’abbandono.
Tra le tue dita la notte si contorce
e il mio corpo, fragile costellazione,
si riallinea al tuo orbito clandestino.
Ogni tuo sorriso è un varco
di vertigine, un altare profano
dove il lume del pudore pencola,
malleabile al richiamo d’amore.
Ma quando, d’improvviso, schiudi
il buio dell’incertezza sul tuo viso,
nel sacro tumulto del tuo bacio
converti magie di audacia
in un frutto inibito da trangugiare
senza rughe di rimorso nell’anima.
Una inane musica senza cielo
ormai scorre tra di noi senza colore.
Laura Lapietra ©”
Argomenti
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“Per lo primo colpo non cade la quercia.”
The Decameron (c. 1350)
“Eros ha sconvolto il mio cuore, | come un vento che si abbatte sulle querce sulla montagna.”
2010, [fr. 47, Numerazione LP. Vedi discussione voce.]
Frammenti
Origine: Dalla presentazione de Il Signore dei Sogni a Verona, 23 agosto 2016. Video https://www.youtube.com/watch?v=GTEnRd7wiOQ disponibile su Youtube.com (00:22).