“La morte della Costituente fu accompagnata da violenze a Pietrogrado. Marinai bolscevichi assassinarono due deputati liberali, Singarev e Kokoškin, episodio che provocò la reazione divertita di Lenin, nel momento stesso in cui apprese che i suoi avversari denunciavano simili eccessi: «Che gridino pure, è tutto quello che sanno fare!». E, a Trockij, fece questo commento sulla situazione: «La dissoluzione della Costituente da parte del governo dei soviet significa la liquidazione dell'idea di democrazia a beneficio della dittatura». Ma, di fronte ai cinici propositi di Lenin, alcuni suoi colleghi ribatterono con un'altra definizione delle sue scelte: «Non è la guerra civile che avete instaurato, ma la guerra contro i socialrivoluzionari».
Il successo della strategia di Lenin fu sancito nel corso dei giorni seguenti, quando il III Congresso dei soviet si riunì nel medesimo luogo in cui aveva seduto la Costituente: il Palazzo di Tauride.”
cap. 10, p. 270
Lenin
Argomenti
costituente , soviet , guerra , liquidazione , dissoluzione , bolscevico , divertito , cinico , congresso , seguente , deputato , marinaio , due-giorni , commento , strategia , stratega , dittatura , eccesso , definizione , reazione , beneficio , palazzo , collega , liberal , liberale , college , episodio , collegio , seduta , avversario , civile , democrazia , proposito , non-violenza , corso , violenza , situazione , governo , fronte , luogo , successo , scelta , idea , cap. , morte , momento , giorno , parte , tre-giorni , stesso , fareHélène Carrère d'Encausse 24
storica francese 1929Citazioni simili

Origine: Dal discorso all'Università di Firenze; citato in "Eccessivo ricorrere ad una Costituente" http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,2/articleid,0778_01_1993_0074_0002_10988766/, La Stampa, 16 marzo 1993.

Origine: Citato in Speroni: ministro senza sede, ma gia' lavoro con Barbera https://web.archive.org/web/20151017122023/http://archiviostorico.corriere.it/1994/maggio/22/Speroni_ministro_senza_sede_gia_co_0_94052211661.shtml, Corriere della Sera, 22 maggio 1994.