“[Su La dolce vita] Il film — uno dei più terribili, più alti, e a modo suo più tragici che ci sia accaduto di vedere su uno schermo — è la sagra di tutte le falsità, le mistificazioni, le corruzioni della nostra epoca, è il ritratto funebre di una società in apparenza ancora giovane e sana che, come nei dipinti medievali, balla con la Morte e non la vede, è la "commedia umana" di una crisi che, come nei disegni di Goya o nei racconti di Kafka, sta mutando gli uomini in mostri senza che gli uomini facciano in tempo ad accorgersene. […] Polemica, simbolo, allegoria, atto d'accusa? Niente di tutto questo, Fellini si è volutamente tenuto lontano dall'opera "a tesi", ha evitato rigorosamente le intonazioni programmatiche, retoriche, moralistiche e ha preferito descrivere ai contemporanei i "mostri" di oggi […]. E lo fa con una potenza drammatica, un impeto, una novità di linguaggio che, nonostante le riserve per la debolezza di taluni episodi (quando troppo insistiti, troppo scoperti o sgradevoli), iscrivono certamente il suo film tra le più "moderne" opere dell'arte del cinema.”
Origine: Da Il Tempo, Roma, 5 febbraio 1960; citato in Claudio G. Fava, I film di Federico Fellini, Volume 1 di Effetto cinema, Gremese Editore, 1995, pp. 95-96 https://books.google.it/books?id=DNMSsPUpWnoC&pg=PA95. ISBN 8876059318
Argomenti
commedia , mostro , film , mistificazione , intonazione , allegoria , uomini , mutanda , medievale , impeto , riserva , retorica , corruzione , tesi , polemico , dipinto , schermo , accusa , ritratto , preferito , disegno , tragico , episodio , apparenza , contemporaneo , debolezza , simbolo , crisi , tenuta , potenza , linguaggio , racconto , epoca , cinema , scoperta , atto , giovani , opera , operaio , giovane , morte , arte , oggi , societa' , modo , ancora , tempo , opere , falsità , sagra , balla , novità , lontanoGian Luigi Rondi 2
critico cinematografico italiano 1921–2016Citazioni simili

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68; p. 10
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